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Pmi: sfruttare il web per promuovere il made in Italy

martedì 8 ottobre 2013, di Alessandro Genovesi

Nonostante il periodo di crisi e di declino che ha colpito l’Italia, il nostro paese ha ancora grandissimo appeal all’estero. Non per niente, il “made in Italy” è ancora uno dei brand che tira di più sul mercato mondiale. Ed ecco perché le nostre piccole e medie imprese, se vogliono resistere ai marosi della recessione, devono completare il processo di informatizzazione e dotarsi il più possibile di un sistema di e-commerce, così da poter vendere i prodotti in tutto il mondo.

Il made in Italy

“Nessun paese come l’Italia può contare su un sistema manifatturiero e agroalimentare così amato e conosciuto in tutto il mondo” dichiara Fabio Vaccarono, country director di Google Italia.
Ed è qui che entra in gioco l’importanza di internet: se, infatti, fino a dieci-quindici anni fa comprare italiano era un’opportunità per pochi, lo sviluppo vertiginoso al quale il web è andato incontro negli ultimi anni ha spalancato il mercato mondiale alle nostre piccole imprese.
Le opportunità di vendita, dunque, sono potenzialmente illimitate.

Il ritardo italiano: dati impietosi

Purtroppo però, come già avviene in altri settori, il nostro paese non è propriamente all’avanguardia nell’e-commerce. “Il gap italiano sul digitale è la chiave del rilancio della nostra economia” aggiunge Vaccarano. “Siamo gli unici in Europa a non crescere ancora e non può essere un caso che la quota di economia digitale sul Pil sia in Italia di appena l’1,8% mentre nel Regno Unito è quasi al 10%”.
Dati che fanno registrare un ritardo prima di tutto culturale, confermati e aggravati dal confronto con un paese che, se possibile, sta peggio di noi: la Spagna, infatti, ha un tasso di penetrazione di internet nelle piccole e medie imprese addirittura doppio rispetto all’Italia, 34% contro 17%.

Più internet, più esportazioni

Il fatto che un maggiore utilizzo della rete incrementi la produttività e i ricavi delle industrie italiane è dato dalle percentuali relative alle esportazioni. Tra le medie imprese, più strutturate rispetto alle piccole e quindi in grado di relazionarsi all’estero anche non utilizzando solamente internet, il 54% di chi fa un uso avanzato del web intrattiene quotidianamente relazioni internazionali e, parallelamente, l’87% di esse esporta i propri prodotti.
Tra le piccole imprese, meno organizzate, l’importanza di internet balza ancora di più agli occhi: il 32% di esse intrattiene ed esporta prodotti solo grazie alla rete.

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