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Pisapia e Calenda col PD, Bersani con SI e Civati: ecco la sinistra alle elezioni
lunedì 9 ottobre 2017, di
Da una parte Giuliano Pisapia, Emma Bonino e Carlo Calenda con il Partito Democratico di Matteo Renzi, dall’altra Sinistra Italiana, Pippo Civati e tutti gli altri movimenti e partiti di sinistra con il Movimento Democratico e Progressista di Pier Luigi Bersani.
Il divorzio che si è consumato nel fine settimana tra Pisapia e gli scissionisti rende più chiari quali potranno essere i possibili schieramenti alle prossime elezioni: per avere l’ufficialità ormai sembrerebbe mancare soltanto l’approvazione della nuova legge elettorale.
Già negli scorsi giorni vi avevamo parlato di una possibile lista di Emma Bonino e Giuliano Pisapia a sostegno del PD, anticipando di fatto quello che poi è stata la rottura tra l’ex sindaco di Milano e tutto il resto della sinistra.
Ognuno adesso prenderà la propria strada, con i destini dei tanti protagonisti di questa ennesima soap opera in scena nel centrosinistra italiano che ormai, viste le elezioni che si avvicinano, sembrerebbero essere segnati.
Pisapia sceglie Renzi
Da quando ha deciso di non ricandidarsi come sindaco di Milano e di fondare Campo Progressista, Giuliano Pisapia è al centro di tutti i vari progetti politici paventati per il centrosinistra negli ultimi mesi.
Dopo la scissione dei bersaniani dal Partito Democratico, Pisapia è sempre rimasto nel mezzo tra lo sposare la nuova causa del Movimento Democratico e Progressista e il sostenere il progetto di Matteo Renzi.
La manifestazione di questa estate in Piazza Santi Apostoli faceva presagire che l’ex sindaco di Milano avesse scelto di provare a ricostruire un nuovo Ulivo senza la presenza del PD, raccogliendo al suo interno in pratica tutte quelle forze di centrosinistra che non si riconoscevano nel nuovo corso renziano.
Anche se a sinistra non sono mai mancati i malumori riguardanti la figura di Pisapia, ormai sembrava essere chiara la strada che era stata tracciata. Negli ultimi giorni invece le cose sono cambiate, smascherando quello che forse è stato tutto un bluff fin dall’inizio.
Sono bastati infatti un paio di scambi di battute a distanza per sancire l’addio. In un’intervista al Corriere della Sera, Roberto Speranza aveva rimarcato come ormai MDP fosse stufo delle indecisioni di Campo Progressista e che a questo punto sarebbero andati avanti da soli.
A stretto giro ecco arrivare la risposta di Giuliano Pisapia, che augura la buona fortuna agli ex compagni di viaggio rimarcando poi in maniera tagliente di non avere la necessità di dare vita a un partitino del 3%.
Poche parole quindi per far naufragare un progetto politico in ballo da diversi mesi, con i parlamentari più vicini all’ex sindaco di Milano che già sono pronti a creare gruppi autonomi alla Camera e forse anche al Senato, dove il Partito Democratico quindi da adesso potrà contare su degli alleati in più.
Un centrosinistra sdoppiato alle elezioni
Nel lasso di una mattinata quindi quindi è svanito il sogno di dare vita a una sorta di Ulivo 2.0. Con il Rosatellum-bis infatti che sta iniziando il suo percorso parlamentare, con ogni probabilità sono mutate anche le strategie dei vari partiti.
I collegi uninominali e la presenza delle coalizioni infatti spingono le forze politiche minori a rifuggiarsi sotto i più sicuri tetti dei partiti più grandi. Non è un caso che MDP si è detto pronto alle barricate in Parlamento in merito a questa nuova legge elettorale.
Con l’addio di Giuliano Pisapia a Bersani e soci, si aprono dunque nuovi scenari su quelle che saranno le varie alleanze nel centrosinistra italiano. Vista la ormai certa spaccatura tra renziani e anti renziani, i vari schieramenti ora iniziano a essere più chiari.
Con il Rosatellum-bis il Partito Democratico vuole cercare di allargare il più possibile la propria cerchia di alleanze. Oltre alle forze centriste, ormai da tempo si parla della cosiddetta “stampella a sinistra” per bilanciare la coalizione.
Il prossimo 28 ottobre ci sarà l’assemblea nazionale di Campo Progressista, momento in cui Pisapia dovrebbe scoprire le proprie carte annunciando la possibile creazione di una lista che potrebbe fare gioco di squadra con il PD.
Dopo l’assemblea ci sarà un importante convention dove, oltre all’ex sindaco di Milano, saranno ospiti anche Carlo Calenda, Emma Bonino, Enrico Letta e Romano Prodi. Una schema questo che potrebbe essere anche quello della futura lista.
Matteo Renzi quindi alle prossime elezioni potrà contare quindi sul sostegno anche da parte del mondo moderato, rappresentato da quel Calenda molto apprezzato dall’apparato industriale, ma anche di quello della sinistra progressista incarnato nella figura di Pisapia.
L’uscita di scena di Campo Progressista a sua volta comunque dovrebbe facilitare le cose anche a sinistra. L’ex sindaco di Milano infatti, visti i suoi passati considerati troppo renziani, era poco gradito alla parte più radicale dell’area.
Adesso invece non ci dovrebbero essere più problemi alla creazione di un soggetto unitario molto ampio, comprendente oltre a MDP e Sinistra Italiana anche Possibile di Pippo Civati, Rifondazione, Verdi e i movimenti referendari che fanno capo ad Anna Falcone e Tomaso Montanari.
Vista la legge che pone come soglia di sbarramento per le coalizioni il 10%, è probabile che si vada a optare per creare una lista unica, che invece avrebbe come ostacolo la più agevole asticella del 3%.
I due blocchi quindi ormai sembrerebbero essere chiari. Non è detto però che dopo le elezioni, in caso di un pareggio elettorale, non possa tornare attuale un dialogo magari per dare vita a un governo dalle larghe intese, visto che dalle urne ormai è sempre più improbabile che possa uscire fuori un chiaro vincitore.
Messaggi
9 ottobre 2017, 14:27, di Brunella
Vedo con grande favore un centrosinistra largo che possa superare corruzione, corporativismi imperanti, rendite di posizione, con un’ analisi approfondita sulla
realtà attuale ,che pone nuove sfide e nuovi problemi da affrontare in modo costruttivo, con coraggio e riforme.... un Governo stabile che negli anni a venire migliori la vita degli italiani....