Home > Altro > Archivio > Pensioni news: svelato il piano di riforma delle pensioni per il 2017
Pensioni news: svelato il piano di riforma delle pensioni per il 2017
lunedì 8 agosto 2016, di
Pensioni, ultime notizie: Tommaso Nannicini, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, nel corso di un’intervista rilasciata al Sole24Ore ha svelato il piano di riforma delle pensioni su cui sta lavorando il Governo alla vigilia dell’approvazione della Legge di Bilancio 2017.
Anticipo pensionistico, lavoratori precoci e revisione del sistema contributivo; questi sono solamente alcuni dei temi trattati da Nannicini nel corso dell’intervista in cui ha svelato le novità riguardanti la riforma delle pensioni su cui sta lavorando il Governo da qualche mese.
Alcune di queste manovre saranno inserite nella Legge di Bilancio 2017 che dovrebbe essere approvata prima di ottobre 2016, ma ad esempio l’APE, il prestito pensionistico che permetterà di andare in pensione anticipata, debutterà già prima della Legge di Stabilità 2017 tramite un provvedimento ad hoc. Inoltre, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio si è soffermato sull’importanza di introdurre delle misure di compensazione per tutti quei giovani che ad oggi, non avendo un lavoro continuo e stabile, rischiano di non andare mai in pensione.
Le dichiarazioni di Nannicini sul tema della riforma delle pensioni sono molto importanti perché ci aiutano a fare chiarezza su un tema molto delicato e tanto discusso negli ultimi mesi. Vediamo nel dettaglio quali sono i punti più importanti della riforma delle pensioni e quali manovre il Governo introdurrà già nei prossimi mesi.
Pensioni anticipate, Nannicini: “ecco come funzionerà l’APE”
Come molti di voi già sapranno, APE sta per acronimo di anticipo pensionistico. Si tratta di un finanziamento erogato dalle banche che permetterà ai lavoratori di andare in pensione anticipata in quanto servirà per pagare gli assegni contributivi nel periodo che precede il raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia.
Successivamente il pensionato dovrà restituire questa somma in vent’anni, ma per i lavoratori con un reddito più basso ci saranno degli aiuti sotto forma di detrazioni.
Per chi invece vorrà approfittare dell’APE per andare in pensione anticipata, ma ha un reddito medio alto, non sono previste agevolazioni.
Nel dettaglio, per i lavoratori in condizione di bisogno le penalità saranno quasi pari allo zero. Secondo le prime ipotesi sembra che le penalizzazioni sull’importo della pensione regolare oscillino da un minimo dell’1% per ogni anno di pensione anticipata, fino ad un massimo del 5% per chi ha un reddito più alto. Quindi, le detrazioni saranno in rapporto al reddito ed è per questo che chi guadagna molto dovrà sopportare per intero le penalizzazioni se deciderà di andare in pensione anticipata approfittando dell’APE.
Inoltre, sembra che il Governo stia vagliando l’ipotesi di permettere ai lavoratori di andare in pensione con 3 anni e 7 mesi di anticipo, mentre fino ad oggi si era parlato di soli 3 anni.
Riforma delle pensioni, Nannicini: cosa aspettarsi dalla Legge di Bilancio 2017
Probabilmente l’APE verrà introdotta prima dell’approvazione della Legge di Bilancio 2017 tramite un provvedimento ad hoc. Nella Legge di Bilancio 2017, invece, verranno introdotte delle nuove modifiche al sistema pensionistico italiano. Nel dettaglio, come spiegato da Nannicini, il Governo sta pensando di riconoscere un bonus contributivo per i lavoratori precoci, ovvero per coloro che hanno svolto dei lavori nella minore età. Verrà allargata anche la platea dei lavoratori usuranti in quanto fin da subito ci potrebbe essere l’inclusione degli edili, di chi lavora in altezza e dei macchinisti delle ferrovie.
Infine, ci saranno delle manovre per il sostegno al reddito dei pensionati, tramite l’introduzione di quattordicesime più alte e con l’estensione della no tax area.
Riforma delle pensioni, novità: dopo la legge di Stabilità ci sarà una fase due
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ha svelato che dopo la Legge di Bilancio ci sarà un secondo intervento di riforma della pensioni. In questa fase comincerà lo studio di un progetto di revisione del sistema contributivo, ma senza mettere a rischio l’equilibrio dei conti garantito dalla riforma Fornero.
Nel dettaglio il Governo dovrebbe modificare quella norma che permette solamente a chi è entrato nel mondo del lavoro dopo il 1995, ed ha un reddito non inferiore a 2,8 volte l’importo dell’assegno sociale, di andare in pensione anticipata a 63 anni e 7 mesi. Questa infatti è un’agevolazione che riguarda paradossalmente solo chi ha uno stipendio superiore ai 1300€, quindi i ceti medio-alti. Per questo motivo il Governo ha intenzione di estenderla anche per i redditi più bassi.
Inoltre, il Governo introdurrà delle “misure di solidarietà interne al sistema previdenziale che aiutino le carriere discontinue a colmare alcuni vuoti contributivi”, così da permettere a tutti i giovani precari di raggiungere i requisiti per poter maturare un minimo di pensione.