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Pensione di cittadinanza per giovani: che cos’è e come funziona?
mercoledì 1 marzo 2017, di
Pensione di cittadinanza per giovani: che cos’è e come funziona? La proposta di Cesare Damiano è indirizzata alle pensioni dei giovani, e precisamente a chi a cominciato a lavorare dopo il 1 gennaio 1996.
L’obiettivo della proposta è quello di garantire una pensione minima di 1500 euro lordi a tutti quei lavoratori della nuova generazione che hanno - e avranno - una vita lavorativa formata da carriere discontinue fatte di contratti a tempo, licenziamenti, voucher, stage e altre forme lavorative che non garantiscono il raggiungimento dei requisiti per la pensione o comunque per un assegno dignitoso.
La pensione di cittadinanza, nata nel confronto sulle pensioni dello scorso 28 settembre, è stata rilanciata da Damiano in questi giorni in cui il dibattito è di nuovo aperto grazie ai tavoli tra Governo e Sindacati per portare a termine la fase due della riforma, definendo le misure che andranno sui decreti attuativi attesi per la fine di marzo.
Proprio in occasione del nuovo incontro di oggi, 1 marzo, l’ex ministro del lavoro ha rilanciato la sua proposta sulla pensione di cittadinanza per i giovani, ricordando come il tema sia già all’ordine del giorno dei successivi confronti, fissati per il 9 e 23 marzo. Il disegno di legge è mira ad attingere fondi dalla fiscalità e dalla previdenza.
La base dell’assegno dovrebbe essere pari a quello sociale, ovvero circa 500 euro, a cui ogni lavoratore aggiungerà i contributi maturati nel corso della carriera, e in questo modo si potrebbe iniziare a pensare ai lavoratori di oggi e domani, la generazione che, priva del posto fisso, potrebbe ritrovarsi tra trent’anni senza pensione.
Vediamo come funziona e cos’è nel dettaglio la proposta della pensione di cittadinanza per i giovani.
Pensione di cittadinanza per i giovani, cos’è
In questo periodo l’attributo di cittadinanza viene molto usato per indicare forme di stato sociale e assistenza più o meno allettanti. Dalla proposta del reddito di cittadinanza del M5S alla novità del lavoro di cittadinanza lanciata da Matteo Renzi e ora la pensione di cittadinanza di Damiano.
Lo stesso ex ministro ha spiegato che la proposta è prevista nel disegno di legge 2100 Gnecchi-Damiano e prevede che per tutti i lavoratori per i quali dal ’96 è prevista la pensione con il contributivo venga assicurato un assegno base pari a quello sociale, e quindi di circa 500 euro.
Su questo assegno, ciascun lavoratore aggiungerà i suoi contributi. L’obiettivo di Damiano è quello di evitare un esercito di nuovi poveri, e che lo standard complessivo sia di almeno 1500 euro lordi tra assegno di cittadinanza e contributi dei lavoratori.
Pensione di cittadinanza per i giovani, come funziona
L’intento lodevole del disegno di legge è quello di salvare dallo stato di povertà tutti i lavoratori delle nuove generazioni senza posto fisso, fatti di contratti a tempo e soluzioni contrattuali discontinue.
Per fare questo le risorse saranno individuate sia dalla fiscalità generale e da parte della stessa previdenza, sia modificando i meccanismi del stesso sistema previdenziale.
L’esempio di Damiano riguarda il contributivo, che ha tolto l’integrazione al minimo e che libera quindi miliardi per la pensione dei giovani.