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Partita Iva 2015: cosa cambia? Il nuovo regime forfettario costerà 700 euro in più all’anno ai piccoli professionisti
sabato 10 gennaio 2015, di
Partita Iva 2015, il temuto anno zero per il vecchio regime dei minimi è ormai iniziato, d’ora in poi via libera al nuovo regime forfettario. Ma cosa devono temere i contribuenti? Secondo un’analisi della Cna (Confederazione Nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa), a rimetterci saranno proprio le piccole partite Iva: per professionisti e agenti di commercio con ricavi fino a 15 mila euro, infatti, il conto rischia di essere salato, facendo salire i tributi dovuti ogni anno anche a più di 700 euro. I benefici del nuovo sistema, in termini di minori imposte, secondo la Cna scatterebbero solo per chi potrà vantare volumi di affari superiori ai 35 mila euro; tuttavia, solo alcune categorie potranno accedere al forfettario con un tale ammontare di ricavi.
Come evitare i rincari: pro e contro
Una soluzione, in modo da evitare questi rincari, c’è: per gli iscritti alle gestioni speciali artigiani e commercianti è prevista la possibilità di non applicare i contributi pensionistici sul reddito minimale. Derogando alle regole di determinazione e versamento dei contributi si può ottenere un vantaggio finanziario che può arrivare fino a 2 mila euro all’anno. Una scelta che comporta un prezzo doloroso: mettere a rischio le future aspettative di una pensione quantomeno decorosa.
Le proposte della Cna
Dal canto suo, la Cna chiede all’esecutivo di mettere in campo soluzioni concrete in favore dei lavoratori autonomi, mettendo sul piatto due proposte: primo, alzare le soglie di accesso al regime forfettario, allo scopo di estendere la platea dei beneficiari. Secondo, ridurre l’imposta sostitutiva dal 15 al 10 per cento.