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Oro: da inizio anno perde il 40%. Il tapering può spingere i prezzi a 1.000$
venerdì 20 dicembre 2013, di
Momento difficile per l’oro, che si appresta a chiudere il 2013 con il primo rosso dopo ben dodici anni consecutivi di rialzi. Ieri il metallo prezioso ha perso poco più del 2,2%, ma da inizio mese la perdita sfiora il 5%. In realtà l’oro rischia ora un pesante sell-off, a seguito della violazione del supporto di 1.200$. I prezzi hanno già toccato il minimo più basso degli ultimi 6 mesi a 1.187$, a una manciata di dollari dai bottom di fine giugno scorso di 1.180$ l’oncia. Da inizio anno l’oro sta evidenziando una flessione del 40%, mai così male dal 1981. A pesare sull’andamento del metallo prezioso è senza dubbio l’avvio del tapering da parte della FED.
D’altronde l’oro era stato uno dei maggiori beneficiari della politica monetaria ultra-espansiva della FED degli ultimi anni, tanto che i prezzi raggiunsero i record assoluti a 1.921$ a inizio settembre 2011. L’oro era salito su livelli stratosferici sulle aspettative di un forte aumento dell’inflazione, a seguito della costante immissione di liquidità sui mercati da parte delle grandi banche centrali mondiali, in particolare la FED che ha visto il proprio bilancio passare dagli 870 miliardi di dollari di agosto 2007 agli oltre 3.000 miliardi di dollari di oggi.
Tuttavia il piano di quantitative easing delle banche centrali non si è tradotto in una crescita dei prezzi al consumo e così l’oro ha perso la sua efficacia come bene rifugio, in grado di proteggere gli investimenti dall’incremento dell’inflazione. L’appeal dell’oro ha cominciato la sua parabola discendente da dicembre 2012, quando il patrimonio detenuto dagli Etf aveva toccato il record di oltre 84 milioni di once. Quest’anno, però, gli investitori hanno abbandonato velocemente l’oro, tanto che il patrimonio degli Etp è diminuito di oltre un terzo ai minimi da marzo 2012.
Secondo gli ultimi dati forniti dalla Commodity Futures Trading Commission, i grandi trader sono esposti nettamente al ribasso sull’oro tanto che le posizioni nette short hanno raggiunto livelli record che non si vedevano ormai da almeno 6 anni. Da un punto di vista tecnico, l’oro rischia nuovi forti cali soprattutto se dovesse perdere anche quota 1.180$. A quel punto i prezzi dovrebbero accelerare bruscamente al ribasso e dirigersi verso la soglia psicologica dei 1.000$ l’oncia. I bassi prezzi attuali dell’oro stanno, però, spingendo la Cina ad aumentare il ritmo degli acquisti di lingotti.
Secondo Bloomberg già quest’anno la Cina diventerà il primo consumatore al mondo di oro, superando così l’India che è sempre alle prese con i problemi legati alla svalutazioni della rupia, al deficit delle partite correnti e al forte aumento dei dazi sull’import di gioielli e metalli preziosi. Secondo il World Gold Council, a ottobre scorso l’import di oro da parte di Pechino è cresciuto del 19% su base mensile a 129,9 tonnellate. Secondo gli esperti le scorte di oro della Cina sarebbero cresciute di almeno 4.000 tonnellate negli ultimi anni.