Home > Altro > Archivio > Oro vicino ai massimi di 2 settimane, attesa per gli ordini di beni durevoli USA
Oro vicino ai massimi di 2 settimane, attesa per gli ordini di beni durevoli USA
mercoledì 25 marzo 2015, di
I prezzi dell’oro sono stabili vicino ai massimi di oltre due settimane mercoledì, con i trader che attendono con attenzione la pubblicazione dei dati chiave sull’economia degli Stati Uniti di oggi, che potrebbero fornire ulteriori segnali sulla forza del Paese: gli ordini di beni durevoli.
Alle 13:30 segui la pubblicazione del dato, che potrebbe spingere la forza del dollaro USA contro le altre valute forex, sul nostro Calendario Economico aggiornato in tempo reale.
Gli Stati Uniti pubblicheranno i dati sugli ordini di beni durevoli il riferimento al mese di febbraio.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna ad aprile sono saliti di 90 centesimi, o 0,08%, scambiati a 1,192.30 dollari l’oncia troy durante le prime ore della mattinata europea. I prezzi dell’oro si mantengono in un range compreso tra 1,186.30 e 1,193.30 dollari.
L’Oro era arrivato a trovare supporto a 1.167,90 dollari, il minimo del 20 marzo, e resistenza a 1.200,00, il massimo del 6 marzo.
Nella giornata di ieri, l’oro ha toccato livello 1.194,50, il più alto dal 6 marzo, prima di chiudere a 1.191,40, guadagnando 3,70 dollari, o lo 0,31%, il quinto aumento giornaliero consecutivo.
I dati hanno mostrato martedì l’indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti è aumentato dello 0,2% il mese scorso, in linea con le aspettative del mercato.
L’inflazione versione core, che esclude i costi del settore alimentare ed energetico è aumentata dell’1,7% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, il maggior incremento da novembre.
Un report separato ha dimostrato che negli Stati Uniti le vendite di nuove case sono aumentate del 7,8% per arrivare a 539.000 unità il mese scorso, il livello più alto da febbraio 2008.
Inoltre, la lettura preliminare dell’indice PMI indica un aumento a 55.3 questo mese, il livello più alto da ottobre, da 55.1 nel mese di febbraio.
L’indice del dollaro statunitense, che misura la forza del biglietto verde contro un paniere di sei valute principali , è sceso dello 0,3% a 97,14 mercoledì. L’indice è giù di quasi il 4% dopo aver colpito il massimo di 12 anni a 100.78 il 13 marzo.
Il dollaro USA è rimasto sotto pressione sull’incertezza riguardi a politica monetaria degli Stati Uniti dopo che la Federal Reserve ha abbassato le previsioni sulla crescita e sull’inflazione, riducendo le aspettative di un vicinissimo rialzo dei tassi di interesse la settimana scorsa.
L’oro era sceso ad un minimo di quattro mesi a 1,141.60 il 17 marzo a causa delle preoccupazioni che il rialzo dei tassi ad opera della Fed potesse arrivare già nel mese di giugno, ma poi abbiamo assistito ad un rally dell’ORO del 4% dopo che la banca centrale ha dichiarato che aumenterà i tassi ad un ritmo più lento dei previsto.
Un ritardo nel sollevare i tassi di interesse causerà un effetto rialzista sull’oro, in quanto diminuisce il costo relativo per la detenzione del metallo.
I futures dell’argento con consegna a maggio scendono di 0,5 centesimi, o 0,03%, scambiato a 16,97 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a maggio perde 1,5 centesimi, o 0,52%, scambiato a 2,789 dollari a libbra.