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Grecia come la Germania Est? I dettagli di un salvataggio “irrealistico” - Nomura
mercoledì 15 luglio 2015, di
In una nota inviata a suoi clienti lo scorso martedì, Nomura attacca i creditori della Grecia per aver negoziato un accordo sulla base di ipotesi “altamente irrealistiche”, fino ad arrivare ad una soluzione che “non risolverà alcuno dei problemi fondamentali che la nazione in bancarotta sta dovendo affrontare”.
Uno dei più grossi problemi per Nomura è l’imponente fondo di privatizzazione che l’UE e il FMI hanno richiesto alla Grecia. Il paese deve raccogliere 50 miliardi di euro, svendendo asset statali.
Grecia come Germania?
L’Europa e il Fondo Monetario Internazionale stanno sperando che la grande svendita della Grecia sarà come il boom di privatizzazione dell’era Thatcher in Gran Bretagna. Ma Koo, capo economista di Nomura, dice che i creditori hanno “sovrastimato in misura grottesca” quanto la Grecia possa effettivamente raccogliere e predice che il boom di privatizzazione rispecchierà la svendita della Germania dell’Est negli anni ’90.
Dopo la riunificazione della Germania nel 1990, il nuovo governo ha venduto molte delle imprese ex comuniste che si trovavano nella Germania dell’Est. Il piano era quello di raccogliere fondi per investire nelle infrastrutture necessarie per la riunificazione.
Ma nella fretta di raccogliere fondi, ciò si trasformò in una svendita di asset della Germania dell’est.
Koo ha avuto esperienza diretta di tutto ciò, infatti dice:
A quel tempo ero particolarmente interessato ad un certo problema di produzione nella città di Dresda, allora parte della Germania dell’Est. Sono arrivato al punto di visitare la sede centrale e chiedere quanto sarebbe costato comprare la società.
A quel tempo era molto fiducioso che l’operazione avrebbe avuto un alto valore economico, e il prezzo che mi è stato dato era ben al di là della portata di qualcuno che lavora per una società giapponese.
Ma alcuni mesi dopo il ritorno a Tokyo, ho sentito che la società era stata svenduta per una piccola frazione del presso a me indicato.
Dal momento che il governo della Germania occidentale insisteva sul vendere tutti gli asset entro sei mesi dalla loro messa sul mercato, i potenziali acquirenti iniziarono ad adottare la tattica di impegnarsi in negoziati fino al termine ultimo e poi allontanarsi all’ultimo momento dal tavolo delle trattative. Pochi giorni prima della scadenza, gli amministratori erano costretti a cedere le loro attività a prezzi stracciati.
Koo si aspetta tattiche simili in Grecia. Egli conclude così,
Le autorità europee sembrano aver dimenticato una lezione fondamentale della riunificazione tedesca, cioè che le privatizzazioni effettuate frettolosamente con l’obiettivo di innalzare quanto più denaro possibile tendono sempre a finire in un fallimento.
Nomura contro il FMI: salvataggio “altamente irrealistico”
Koo dice inoltre che solo ora il FMI “sta iniziando lentamente a capire l’economia greca”, dopo la recente pubblicazione di documenti che ammettono che l’onere del debito del paese è insostenibile. Cominciando lentamente a capire, dopo anni di negoziati e un accordo di salvataggio nettamente a favore dei creditori.
L’ipotesi “altamente irrealistica” che hanno fatto i creditori della Grecia è questa: in particolare, il FMI sostiene che "se il programma fosse stato attuato come ipotizzato, non sarebbe stata necessaria alcuna ulteriore riduzione del debito sotto il concordato quadro del novembre 2012".
Questa è essenzialmente l’argomentazione dell’UE secondo la quale il ritardo nell’attuazione delle riforme strutturali sia stato una delle cause delle difficoltà in cui la Grecia si trova oggi. Tuttavia, questo argomento si basa sul presupposto altamente irrealistico secondo cui le riforme strutturali possono dare un rapido impulso alla crescita del PIL.
L’UE e il FMI dovrebbero assumersi parte della responsabilità per il crollo del 25% del Pil greco nell’arco di cinque anni. Le misure di austerità forzate sul paese hanno paralizzato un’economia già debole.
Ma, come dice Koo, l’Eurogruppo “ha rifiutato di accettare le responsabilità” ed è andato avanti con piani per nuova austerità e massiccia privatizzazione, a prescindere.
Queste misure si stanno avvicinando al Parlamento greco, ma Koo dice che, anche se il piano di salvataggio sarà approvato, il che è tutt’altro che certo, esso “non risolverà alcuno dei problemi fondamentali che la nazione greca in bancarotta sta dovendo affrontare”.
Ha detto:
“Un accordo senza previsioni di crescita non è una reale soluzione”.
Fino a quando la Grecia non tornerà a crescere, il che non è possibile senza un congelamento del rimborso del debito, allora si parlerà solo di una nazione zombie esistente solamente per ripagare i suoi debiti e che molto probabilmente avrà bisogno di un ulteriore piano di salvataggio.