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Mini Imu detraibile dalla Tasi? A decidere saranno i Comuni
martedì 4 febbraio 2014, di
Mini Imu detraibile dalla Tasi: quando in molti non credevano più a questa possibilità, ecco che riappare un flebile spiraglio di speranza. Già all’epoca del tormentato percorso di approvazione della legge di Stabilità, infatti, si era discussa questa ipotesi, poi tramutatasi in un nulla di fatto. Tuttavia, a poca distanza dall’ultimo giorno utile per il saldo, quando molti italiani inadempienti sono già alle prese con i conti per le dovute sanzioni, un apposito ordine del giorno è riuscito a farsi strada nell’infuocato dibattito sul dl Imu-Bankitalia. E a riaccendere le speranza.
L’odg Fragomelli e Mussi (Pd): I Comuni potranno decidere la detraibilità
Una notizia passata evidentemente un po’ in sordina, soprattutto a causa del Vietnam parlamentare scatenato dalle opposizioni (Movimento 5 Stelle in testa) durante la discussione in Aula alla Camera del controverso decreto sull’abolizione della seconda rata Imu e sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia. Fatto sta che un piccolo passo nella direzione di chi spera ancora di vedersi restituito – in un modo o nell’altro - quanto sborsato per l’improvvida mini Imu è comunque stato compiuto, e questo grazie proprio all’approvazione dell’ordine del giorno presentato dai deputati del Partito democratico Gian Mario Fragomelli e Marco Causi.
Una chance, non un obbligo
Accogliendo questo odg, infatti, l’esecutivo si è impegnato a intervenire, attraverso un prossimo provvedimento legistlativo, per riconoscere ai Comuni la possibilità della detraibilità. Nessun obbligo, sia chiaro, ma comunque una speranza non di poco conto per gli oltre 10 milioni di italiani che hanno già fatto fronte al pagamento di ciò che restava della vecchia imposta municipale unica. A questo punto la palla passa nelle mani del Governo il quale, per far fronte all’impegno preso con Montecitorio, dovrà inserire un’apposita norma sulla detraibilità nel primo provvedimento utile. Il prescelto potrebbe essere proprio il dl 151/2013 (meglio conosciuto come “Salva Roma bis”), già individuato in precedenza per la possibile presentazione degli emendamenti governativi sull’aumento delle aliquote Tasi.
Un percorso dalle tappe già segnate, quindi, ma che se dovesse incontrare degli ostacoli sul suo cammino troverebbe prontissimi i deputati Pd alla trasformazione del loro odg in un apposito emendamento, da presentare sempre al dl 151/2013.
I Comuni sceglieranno davvero la strada della detrazione?
Se la volontà politica di portare avanti questa proposta sembra essere fuor di dubbio, tutto un altro paio di maniche sarà l’effettiva adesione da parte dei primi cittadini, da mesi impegnati in una lotta all’arma bianca con l’esecutivo, proprio per fronteggiare le perdite che denunciano nel passaggio alla vecchia Imu alla nuova Tasi. Insomma, è verosimile sperare di riuscire a conciliare la detraibilità della mini Imu con la scarsità di risorse che i sindaci lamentano? I dubbi in merito non sono pochi.