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Mercato auto Europa: crollo nel 2012. E nel 2013?

mercoledì 16 gennaio 2013, di Daniele Sforza

Crolla il mercato dell’auto in Europa, con l’Italia in fondo alla classifica. Un settore, quello dell’auto, vessato prevalentemente dalle misure di austerity e dalle manovre anti-crisi. Crisi che invece piomba sulle immatricolazioni in tutta Europa, con il nostro Paese che conquista la deprecabile "maglia nera".
L’Acea ha infatti comunicato i dati relativi al 2012, anno in cui le immatricolazioni di nuove auto in Europa sono state solo 12.053.904 unità, scendendo ai livelli di dicembre 1993. Nell’Europa a 27 Paesi il calo è stato dell’8,2%.

Bene solo la Gran Bretagna

Solo il Regno Unito ha registrato una variazione positiva (+5,3%), ma la débacle è generale nel resto d’Europa: l’Italia segna il crollo più grave (-19,9%), seguita da Francia (-13,9%), Spagna (-13,4%) e Germania (-2,9%).

Nel solo mese di dicembre, è stata la Spagna a registrare la peggiore performance (-23%), ma l’Italia viene subito dopo (-22,5%). Hanno seguito poi Germania (-16,4%), Francia (-14,6%), mentre il Regno Unito ha segnato un incremento di 123.577 unità (+3,7%).

Il 2012 dei primi 10 brand

Nella top ten dei marchi, tutti i gruppi registrano una flessione nelle vendite durante il 2012. Andiamo a vederle nel dettaglio:

 Gruppo Volkswagen: -1,1% a 3.112.304 unità;

 Psa Peugeot Citroen: -12,9% a 1.465.009 unità;

 Gm Group: -13,6% a 1.007.304 unità;

 Ford: -13% a 939.409 unità;

 BMW: -1,4% a 799.277 unità;

 Fiat: -15,8% a 798.542 unità;

 Daimler: -2,2% a 656.557 unità;

 Toyota: -2,5% a 540.990 unità;

 Nissan: -5,8% a 432.411 unità.

Tra i marchi in aumento, spiccano invece Jeep (+19%), Jaguar Land Rover (+27%) e Land Rover (+34,5%).

Prospettive 2013

La SMMT diffonderà le stime a fine gennaio, ma le prime indiscrezioni relative alle prospettive 2013 per il mercato dell’auto riscontrano un andamento in linea con il 2012. E queste sono le prospettive più ottimistiche, visto che altri operatori prevedono un 2013 all’insegna di una nuova flessione, che si attesterà attorno al 3%.

Per un rilancio dei brand si potrebbe prospettare una nuova espansione nei mercati dei Paesi emergenti: difficile soluzione per alcuni marchi che guardano (e intendono continuare a guardare) solamente al mercato europeo. Altri, invece, stanno già guardando ai mercati emergenti per risollevare le sorti di un 2013 che difficilmente, ai livelli attuali, registrerà segno più.

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