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Mercati finanziari: semplice correzione o inversione del trend?

mercoledì 21 maggio 2014, di Renato Frolvi

Questo mese di maggio è stato caratterizzato da volatilità sia sui mercati obbligazionari che azionari, ma vedere oggi il btp a 10 anni sfiorare il 3,30%, anche solo per un attimo, non mi ha spaventato granché. Certo, il clima è stato piuttosto altalenante sui mercati dopo la pubblicazione dei dati su PIL di Eurolandia giovedì scorso 14 maggio, con un effetto sorpresa dato dal -0.5% annualizzato per l’Italia.

Considero tale movimento però una semplice correzione, fisiologica e dovuta per certi versi, innanzitutto perché i mercati azionari emergenti nel frattempo hanno proseguito nella fase di recupero con le borse sudafricana e indiana che hanno toccato nuovi massimi storici. Non c’è per il momento una fuga generalizzata dal rischio. Il VIX americano staziona al di sotto di quota 13. Il decennale americano “galleggia“ in area 2,50% e, per quanto riguarda le obbligazioni corporate, non ho visto esagerati rialzi degli spread sulla curva swap. Anche il mercato primario delle obbligazioni area euro di emittenti privati non ha conosciuto soste (si veda il successo del prestito subordinato di Poste Vita uscito oggi 21 maggio).

RENDIMENTO DEL DECENNALE ITALIA DALLA FINE DI LUGLIO 2012 AL 21 MAGGIO 2014

Inoltre, per quanto concerne i tassi governativi, il rialzo del tasso decennale sui BTP accade dopo un trend ininterrotto di riduzione, che durava dalla fine di luglio del 2012 quando il btp a 10 anni rendeva il 6.60% e si era arrivati ai minimi storici in area 2,90% del 13 maggio. Ritengo quindi la reazione sino al 3,30% odierno un evento conseguente ai recenti dati sul PIL del primo trimestre 2014, ma al tempo stesso un ottimo pretesto per entrare nel clima pre-elettorale.

Passata la paura della vittoria dei movimenti anti-euro e anti-Europa, ritengo che la direzione dei mercati azionari e obbligazionari in area periferica risentirà di un maggior focus sui dati consuntivi relativi alla crescita. Questo periodo può quindi rappresentare una notevole opportunità di acquisto di carta obbligazionaria italiana e portoghese, soprattutto nel tratto 7Y-10Y. Certo, non possiamo escludere che eventuali maggiori tensioni in Ucraina e un esito elettorale incerto dopo le parlamentari europee del 25 maggio potranno esercitare una nuova e moderata spinta al rialzo sui rendimenti dei governativi, ma tutto ciò si arresterà in prossimità della riunione BCE del 5 giugno.

Avviso ai ribassisti sull’azionario e ai ribassisti sul BTP Future quindi: non mettetevi contro la BCE e contro il suo Quantitative Easing. Quest’ultimo, se non arriverà prima dell’estate a mio parere arriverà molto probabilmente in autunno e dei suoi effetti abbiamo già parlato nel mio duplice articolo del 15 maggio ("Gli effetti del Quantitative Easing sui mercati finanziari e sull’economia reale dell’area Euro" e "QE in Europa: quali effetti aspettarsi su economie e mercati?"). Questo avrà effetti anche sul cambio euro/dollaro. Se nella riunione di giugno escludiamo l’uso di manovre non convenzionali, un mix di quelle convenzionali potrebbe comunque essere sufficiente per la prosecuzione di un’ulteriore fase di debolezza della valuta unica sino all’area 1,28/1,30 del cross euro/dollaro.

INDICE DI VOLATILITA’ VIX DI CHICAGO DA GENNAIO 2013 A 21.5.2014

Nel frattempo l’asta dei Bund è andata quasi deserta con la domanda non utile a coprire l’offerta: segno che i rendimenti tedeschi potrebbero tornare a salire nel prossimo futuro.

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