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Meningite, colpa dei migranti: verità o bufala? L’opinione dell’esperto
giovedì 12 gennaio 2017, di
La meningite è colpa dei migranti? Nelle ultime settimane molti quotidiani hanno riportato diversi casi di meningite in tutta Italia e c’è chi ha ipotizzato che la colpa della nuova ondata di meningite fosse da attribuire all’arrivo dei migranti.
Le infezioni di meningite presenti in Italia, dunque, sono colpa dei migranti o è l’ennesima bufala del web?
La popolazione è in allarme e spaventata dal numero di casi di meningite registrati. Per questo alcuni hanno iniziato a domandarsi se la colpa di tutto ciò non sia dovuta alle diverse ondate di migrazione degli ultimi anni.
A rispondere a questa domanda arriva il virologo Roberto Burioni che da tempo utilizza Facebook per condurre una campagna pro-vaccino volta a smentire alcune delle più importanti bufale relative alla questione dei vaccini e della meningite.
Il suo impegno su Facebook è supportato da evidenze scientifiche e dalla sua attività di medico e virologo al San Raffaele di Milano.
Una delle ultime questioni affrontate dal dott. Burioni è proprio quella relativa alla colpa dei migranti per i casi di meningite.
Vediamo come risponde l’esperto alla domanda: la meningite è collegata all’arrivo dei migranti in Italia?
Meningite: la colpa è dei migranti. Verità o bufala?
Nelle ultime settimane, i vari casi di meningite registrati in Italia (ad esempio quello registrato a Milano che ha portato la Regione a promuovere vaccini low cost anti-meningite) hanno messo in allarme i cittadini, sollevando diverse domande, tra cui se convenga o meno vaccinarsi e se il vaccino può fare la differenza nell’esito della malattia.
Tra queste domanda, c’è anche quella relativa a quanto incida l’arrivo dei migranti sul manifestarsi di casi di meningite.
A rispondere arriva il virologo Roberto Burioni, che da tempo porta avanti una battaglia pro-vaccini su Facebook per aiutare le persone ad informarsi meglio sulla questione e per fare la scelta giusta al riguardo.
Oltre a rispondere a domande relative al cosa sia la meningite e al se il vaccino possa aiutare a debellare la malattia, attraverso un post sulla sua pagina Facebook Burioni ha deciso di esprimersi anche in merito alla questione migranti/meningite.
Il virologo smentisce la tesi (sostenuta da molti, per esempio da Forza Nuova che ha fatto circolare un volantino in merito) secondo cui la colpa dei casi di meningite sia da attribuire all’arrivo dei migranti, spiegando che i ceppi di meningite (meningococco) presenti in Africa (dove la malattia costituisce ancora un problema importante in termini di morti) sono di tipo A, W-135 ed X, mentre in Italia i tipi predominanti sono B e C.
Molti i commenti al suo post che ha suscitato anche una certa polemica, smorzata dallo stesso Burioni che ha deciso di cancellare i commenti xenofobi o che riportavano notizie false.
Questo perché, come ha poi precisato il virologo, i commenti spesso riportavano documenti che in realtà rafforzavano la tesi di Burioni, ma postati per provare a smentirle.
La decisione di cancellare i commenti deriva dal fatto che secondo il medico la scienza non è democratica e a parlare di certi argomenti dovrebbe essere chi ha competenze e anni di studio in materia alle spalle.
Ennesima bufala, dunque, quella che collega la meningite in Italia al fenomeno della migrazione, ma che è circolata spesso sul web convincendo molte persone del collegamento. La risposta ufficiale di Burioni dovrebbe mettere tutti a tacere.
Meningite: qual è la situazione e cosa fare per combattere la malattia
Sempre sulla sua pagina, precisa che in Italia la meningite è una malattia ancora in corso e che in realtà il metodo per debellarla è vaccinarsi in misura consistente.
In particolare, l’aumento di casi registrato in Toscana - i casi tra il 2013 e il 2014 sono saliti a 28, mentre nel 2015 sono raddoppiati a 74 con 14 decessi - ha suscitato la preoccupazione della cittadinanza e anche della comunità scientifica.
A rispondere sempre Burioni, in un altro post, che specifica che “Non c’è nessuna emergenza, il numero di casi è nella norma, unica anomalia una aumentata incidenza in Toscana che richiede una certa attenzione”, precisando che la situazione va tenuta sotto controllo, ma che non è il caso di allarmarsi.
In tal senso, arrivano anche le conferme dell’Istituto Superiore di Sanità che dal 1994 sta monitorizzando la meningite e fa sapere che nel 2016 i casi di contagio sono stati 190, con un’incidenza di 0,32 casi su 100 mila abitanti.
“Nessuna emergenza, però abbiamo da una parte una malattia terribile che fa morti e disabili, dall’altra un vaccino che è sicurissimo e straordinariamente efficace (anche se alcuni bugiardi vi dicono il contrario)”,
scrive Burioni.
“[...] Nel Regno Unito, dopo nove anni di vaccinazione a tappeto la malattia si è quasi azzerata non solo tra chi era stato vaccinato, ma anche tra chi il vaccino non l’aveva fatto (fascia d’età 25-64, per essere precisi)”.
Il vaccino, dunque, sembra essere l’unica vera arma contro la malattia, oltre al fatto di rivolgersi a medici e specialisti per decidere quando e come vaccinare.
Per gli adulti, invece, la vaccinazione non è indispensabile, eccezion fatta per particolari condizioni di salute che vanno valutate caso per caso.
“Per cui parlatene con il vostro medico, senza farvi prendere dal panico. Già che ci siete, però, il richiamo per tetano, difterite e pertosse fatelo, perché è invece necessario”,
dichiara Burioni.
Insomma, secondo l’esperto, la vaccinazione non è solo un atto di protezione individuale, ma prima di tutto di responsabilità sociale.