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Manovra, Italia tuona: no deficit sotto il 2%
martedì 4 dicembre 2018, di
L’Italia e l’Unione europea riusciranno a trovare un compromesso sulla manovra di bilancio?
Lo scetticismo sembra ormai dilagare, soprattutto perché mentre Roma ha puntato i piedi negando la possibilità di un deficit sotto il 2%, Bruxelles ha continuato a sperare in una riduzione all’1,95% che sacrificherebbe 4 miliardi.
L’appello dell’Europa sulla manovra di bilancio è stato condiviso anche all’interno del Belpaese con il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, che ha esortato il Governo ad arretrare o, nel caso più estremo, a dimettersi.
Manovra: pressioni interne sull’Italia
Come accennato anche Confindustria si è espressa sull’attuale braccio di ferro tra Italia e Unione europea prendendo le parti di quest’ultima e consigliando all’esecutivo gialloverde di fare un passo indietro assecondando le richieste di Bruxelles sulla manovra.
“Considerando che con appena quattro miliardi evitiamo la procedura di infrazione europea, direi a Conte di chiamare i suoi due vicepremier e direi loro di togliere due miliardi a testa. Se uno dei due non vuole arretrare, mi dimetterei e denuncerei all’opinione pubblica chi si rifiuta”,
ha tuonato.
Il premier, dal canto suo, si è detto ancora una volta fiducioso sulla possibilità di evitare la temuta procedura di infrazione. In questo senso i colloqui dei prossimi giorni saranno campali. Conte ha negato la possibilità che il deficit di bilancio previsto dalla manovra scenda al di sotto del 2% annunciando: “Non sto lavorando a questo obiettivo”. Una posizione chiara, quella dell’Italia, che sta continuando a scontrarsi con quella europea (all’1,95%).
“Sosteniamo la valutazione della Commissione Ue e raccomandiamo all’Italia di prendere le misure necessarie a rispettare le regole del Patto di stabilità”,
ha dichiarato l’Eurogruppo.
Bisognerà capire, ora, se l’ottimismo del Governo sulla manovra si rivelerà fondato o se gli attriti con Bruxelles si riveleranno insormontabili.