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M5S: non daremo la fiducia. Intanto i grillini vanno a scuola di politica e diritto
lunedì 4 marzo 2013, di
Questa mattina il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricevuto Mario Monti al Quirinale. Non sono emerse ancora indiscrezioni a riguardo, ma la cosa certa è che proprio a pochi mesi dalla fine del suo mandato, Napolitano si trova a gestire una difficile situazione, alla ricerca di una “maggioranza vera”.
Bersani prepara un programma di 8 punti per ottenere la fiducia e si dice stanco dell’atteggiamento del leader del M5S: “Grillo decida cosa vuole fare o si va tutti a casa”.
Dopo l’ipotesi di un governassimo PD-PDL purché proponente “dell’immediata modifica della legge elettorale, la cancellazione dei rimborsi elettorali e la durata massima di due legislature per ogni parlamentare”, i grillini oggi cambiano ancora idea: “Non daremo la fiducia a un governo dei partiti, non daremo la fiducia a un governo dei politici”. Il loro obiettivo è quello di “ridare al Parlamento il ruolo di organo principale della Repubblica Italiana", il luogo in cui “insieme si costruisce la legge con un solo interesse: il benessere dei cittadini, il bene comune, e mai l’interesse personale della rielezione".
Nonostante il voto di protesta degli elettori italiani abbia portati i grillini del M5S alla vittoria, sono ancora molte le perplessità circa le loro proposte per l’Italia, nonché sulla loro effettiva preparazione politica. Forse non a torto.
L’indiscrezione degli ultimi giorni recita infatti: i grillini vanno a scuola di politica e di diritto. I 109 deputati e 54 senatori che si preparano a varcare le porte del nuovo Parlamento hanno bisogno di rifarsi dalle gaffe collezionate negli ultimi giorni: c’è chi non conosce il numero esatto di deputati e senatori, chi non sa quale sia la sede del Senato e chi azzarda che secondo la Costituzione il Governo non ha bisogno della fiducia delle Camere. Sicuramente i grillini non saranno gli unici ad ignorare nozioni di politica e diritto, ma hanno deciso di correre ai ripari e “correggere” l’inesperienza con lo studio.
I grillini “a scuola”
Pare che la “scuola” dei grillini dovesse essere la Luiss, Università romana controllata da Confindustria. Tuttavia, dopo le dichiarazioni del Presidente Giorgio Squinzi su Grillo, “se applicassimo il programma di Grillo l’industria italiana sarebbe finita”, qualcosa è cambiato.
Le lezioni si tengono su Skype da alcuni docenti della Luiss. Ora il dubbio da sciogliere è: chi paga? E quanto? I contatti tra i grillini e i docenti della Luiss non sono gestiti dalla Casaleggio e Associati, bensì da una società misteriosa, che ha stabilito:
- i temi da affrontare (tra cui l’iter legislativo, la Legge di Stabilità, i regolamenti e le commissioni parlamentari);
- le ore di lezione (circa 60), tenute da docenti contrattualizzati individualmente, che dovranno accettare clausole di riservatezza e privacy.