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Legge di Stabilità 2015: Tfr, fondi e pensioni. Ecco le novità e i possibili interventi futuri

mercoledì 3 dicembre 2014, di Simone Casavecchia

Il Ddl stabilità attualmente in discussione al Senato, potrebbe essere soggetto a molteplici interventi di miglioramento su versanti quali la tassazione del Tfr e quella dei fondi pensione. Si tratta, infatti, di due delle questioni più spinose tra quelle ancora da risolvere, vediamo perché.

Tfr e fondi pensione
Passa al Senato la possibilità, per i lavoratori dipendenti di ottenere il Tfr in busta paga. A questo proposito le prime lamentele sono sorte relativamente alla tassazione degli importi percepiti dai lavoratori che dovrebbero essere soggetti a una tassazione ordinaria, come redditi. Toccherà all’aula di Palazzo Madama decidere se passare a una forma di tassazione separata che mantenga l’efficacia del beneficio.
Per quanto riguarda, invece, la rivalutazione del Tfr, destinato alla previdenza integrativa, e il rendimento dei fondi pensione è più che probabile un alleggerimento del nuovo carico fiscale previsto al momento. Il testo uscito dalla Camera prevede, infatti, che la tassazione sul rendimento dei fondi pensione passi dall’11,5% al 20% mentre quella del Tfr passi dall’11% al 17%. Per quanto riguarda le ipotesi più accreditate, si prevede un passaggio della prima tassazione al 17% e della seconda al 15%; ipotesi meno probabili prevedono, invece, un aumento di entrambe le tassazioni alla soglia del 20%.
Riguardo ai rendimenti degli investimenti fatti dalle Casse di previdenza dei professionisti, la tassazione è attualmente elevata dal 20% al 26%; anche in questo caso si prevede un abbassamento della tassazione, negli emendamenti presentati al Senato, dal momento che, in questo caso, viene equiparata addirittura a quella delle rendite finanziarie.

Pensioni
Altre questioni aperte, che potrebbero essere soggette a revisione, sono presenti sul fronte delle pensioni vere e proprie.
Il pagamento delle pensioni al giorno 10 di ogni mesi, per i soli contribuenti che ricevono il doppio assegno Inps- Ipdap, potrebbe essere rivisto;
Qualche speranza resta ancora per i Quota 96 della scuola, che vedono nel Senato l’ultima ancora di salvezza, dopo la bocciatura, alla Camera, della possibilità del pensionamento, maturata da un numero massimo di 4000 soggetti interessati dal provvedimento, che avessero maturato i requisiti per il pensionamento entro l’anno scolastico 2011/2012;
I lavoratori che maturano il requisito di anzianità contributiva per l’accesso alla pensione entro il 31 dicembre 2017 non saranno penalizzati per l’accesso alla pensione anticipata.

Pensioni d’oro
Confermato per ora il "tetto" alle pensioni d’oro che va a emendare uno dei punti più deboli della Riforma Fornero. Si tratta delle pensioni riconosciute ai lavoratori che al 31 Dicembre 1995 fossero in possesso di almeno di 18 anni di versamenti, per i quali il calcolo della pensione veniva tuttora effettuato con metodo contributivo. Se non ci dovessero essere sostanziali modifiche al Senato, la pensione di questi soggetti sarebbe comunque vincolata, appunto, al tetto individuato dall’importo che risulterebbe con l’applicazione del metodo retributivo (80% dell’importo dell’ultimo stipendio).

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