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Le novità del decreto casa
domenica 18 maggio 2014, di
Esecutivo impegnato nella definizione del Decreto Casa, un altro provvedimento allo studio per tentare di aiutare proprietari ed inquilini prevedendo alcune agevolazioni.
Sicuramente non verranno inseriti gli sconti Irpef per inquilini a basso reddito (che spendono per le locazioni più del 14% del totale di quello che incassano mensilmente). Infatti la proposta fatta da Sel, e successivamente presa in considerazione dall’esecutivo, non risulta fattibile a livello economico.
Il provvedimento (denominato casa – expo) è ora al Senato dopo che sono stati inseriti vari emendamenti approvati dalle commissioni Lavori pubblici e Territorio. A partire da martedì prossimo pertanto si inizierà a votare i vari provvedimenti contenuti all’interno del decreto. Tra le novità vi è un allungamento dei termini per sanare i mini canoni degli inquilini che hanno denunciato affitti in nero ed hanno ottenuto il taglio. In particolare vengono prorogati i termini per la sanatoria che passano dal 30 giugno 2014 al 31 dicembre 2015.
In materia di imposta municipale unica il decreto prevede esenzioni o agevolazioni per i soggetti anziani lungodegenti e i residenti all’estero iscritti all’Aire. In sostanza chi si trova in una delle due situazioni ed è possessore di un immobile vedrà considerato tale tipo di immobili come assimilato ad un’abitazione principale, indipendentemente dal fatto che il soggetto abbia la residenza o meno. In sostanza il decreto fissa per legge ciò che prima era invece lasciato esclusivamente alla decisione del Comune. Nel decreto Casa – Expo però le due categorie sono trattate in maniera differente: in particolare per gli anziani lungodegenti l’assimilazione verrà fatta anche se le case sono condotte in comodato, mentre per gli iscritti Aire tale contratto non sarà considerato. Differentemente questi ultimi godranno di un abbattimento dei due terzi della Tasi e della Tari, agevolazioni non concessa agli anziani lungodegenti.
In materia di Imu viene invece confermata anche per il 2014 l’Imu al 4 per mille per immobili che sono concessi in affitto a canone concordato e viene lasciata ai Comuni la possibilità di variare l’aliquota, in alto o in basso, di 3 punti per mille. Le coperture per tale tipo di agevolazioni sono state ricavate da un taglio dei trasferimenti da Stato centrale a enti locali per finanziare l’eliminazione dell’Imu per la prima casa (fondo ammontante a 625 milioni di euro).
Inoltre estensione della cedolare secca per i Comuni che hanno subito calamità naturali negli ultimi 5 anni o che saranno inseriti nell’elenco Cipe, che l’organismo redigerà entro 30 giorni dalla conversione del Decreto.