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La crisi ti fa bella: cos’hanno in comune Grecia e Italia?
sabato 11 maggio 2013, di
Cos’hanno in comune la Grecia e l’Italia? Oltre alla crisi (diciamo che la Grecia vive una situazione ben peggiore rispetto alla nostra) i due paesi hanno in comune il podio nella classifica dei paesi con il maggior numero di operazioni di chirurgia plastica. Subito dopo il Sud Corea, infatti, svetta la Grecia, seguita dall’Italia.
A sottolineare questa situazione è il Der Spiegel che si concentra sul caso greco, sottolineando come in un momento di dura difficoltà come quello che vivono i cittadini che hanno difficoltà ad accedere alle cure sanitarie di base dovendo ricorrere agli aiuti dei volontari, dall’altra parte ci siano invece i ricchi benestanti che ricorrono a ritocchi e plastiche con il tasso tra i più alti del mondo.
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La crisi ti fa bella
È un paradosso, scrive il giornale, in un paese dove oltre il 35% della popolazione non possiede nemmeno un’assicurazione sanitaria. La Grecia sta stabilendo moltissimi record preoccupanti quando si parla di debito pubblico, disoccupazione e fallimenti aziendali. Ma questi dati della nternational Society of Aethetic Plastic Surgery (ISAPS) mostrano una facciata diversa, insolita: da nessun’altra parte in Europa vengono effettuati tanti interventi di chirurgia estetica.
Secondo i dati ISAPS, soltanto nel 2011, su una popolazione di 11 milioni di abitanti, sono state effettuate 142.394 operazioni: in media circa 1 greco su 79 si è fatto ritoccare, ha subito iniezioni di Botox o si è sottoposto a interventi di liposuzione.
Come si può spiegare questo fenomeno?
Forse, commenta al Der Spiegel il medico chirurgo intervistato per l’occasione, in un periodo economicamente così nero, sentirsi "belli" diventa particolarmente importante.
Inoltre, negli ultimi due anni i prezzi degli interventi si sono adattati al mercato scendendo dell’oltre il 40%.
Intanto però...
In tutto questo, però, i dati macro-economici continuano ad arrivare dalla Grecia, anche se spesso passano inosservati e mettono in evidenza una situazione tutt’altro che "bella".
Ieri sono stati rilasciati i numeri sul mercato del lavoro in Grecia: il tasso di disoccupazione ha raggiunto 27% nel mese di febbraio, in aumento rispetto al 26.7 del mese precedente.
Nel sesto anno consecutivo di recessione economica, aggravata dall’austerity e dalle imposizioni per i bailout, la disoccupazione giovanile arriva al 64.2% e le stime sul Pil inaspriscono la contrazione (-4.2% nel 2013 secondo il FMI).