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L’Italia non ha soldi per tagliare l’IMU, ma versa 2,8 miliardi al Fondo Salva Stati
mercoledì 8 maggio 2013, di
Aprile 2013, l’Italia paga 2,8 miliardi di euro al Fondo Salva Stati ESM. Nello stesso momento in cui il Governo è alla ricerca di soldi per varare quelle misure in grado di far uscire il Paese dalla stagnazione e migliorare le condizioni di vita dei cittadini oberati di tasse ed imposte, la notizia passa stranamente in sordina.
Abrogare l’IMU, ridurre il sistema di tassazione sul lavoro, modificare il meccanismo della cassa integrazione, sono queste le questioni più dibattute dell’ultimo periodo. Per metterle in atto, occorrono dei fondi, fondi che l’Italia non ha e che sta provando in qualche modo a reperire.
Per finanziare tutti questi provvedimenti servono infatti 5-6 miliardi di euro. Si parla quindi di attuare una nuova spending review, di utilizzare un “superfondo” del Tesoro, di dare maggiori agevolazione alle imprese, ecc.
Insomma il nuovo Esecutivo le sta provando tutte pur di riuscire a trovare i finanziamenti necessari per varare le dovute riforme.
Ciò che stupisce però è che in un momento così duro per le casse del Paese, l’Italia spenda 2,8 miliardi di euro per finanziare il Fondo Salva Stati europeo.
La notizia, come abbiamo già detto, è passata in sordina e il pagamento è avvenuto nel più totale silenzio.
Il perché del pagamento
L’ESM (European Stability Mechanism) altresì chiamato Fondo Salva Stati, istituito dalle modifiche al Trattato di Lisbona e approvato nel 2011 dal Parlamento e dal Consiglio europei prevede l’obbligo, per tutti i Paesi aderenti al MES (o ESM che dir si voglia) di versare al suddetto una quota che viene stabilita in base al peso economico delle singole nazioni.
Come possiamo vedere dal grafico, l’Italia è il terzo Paese contributore dopo Germania e Francia. Il Fondo è stato istituito allo scopo di aiutare quelle Nazioni che, nel caso di difficoltà economiche e previo rispetto di una serie di parametri, ne avessero bisogno.
Ecco il motivo per cui l’Italia si è ritrovata oggi a sborsare 2,8 miliardi che avrebbe potuto investire in altro.
Quanto dovrà pagare in tutto?
Come abbiamo già visto nel grafico, l’Italia dovrà versare in tutto 125 miliardi di euro in 5 anni. Di questi 125 miliardi il nostro Paese, dopo il pagamento degli ultimi 2,8 dello scorso aprile, ne avrebbe già pagati 46. Restano quindi 79 miliardi da saldare entro il 2016.
Una cifra esorbitante che, nel bene e nel male, non può non incidere sulla nostra precaria situazione finanziaria.
A questo punto sorgono spontanee 2 domande:
- Se non ci sono abbastanza soldi per attuare le riforme interne, l’Italia dove e come ha trovato i 2,8 miliardi necessari per finanziare il fondo ESM?
- E ancora: quei soldi non sarebbe stato meglio utilizzarli per risolvere i problemi interni di un Paese che è sempre più lontano dall’avere un equilibrio ed una stabilità propri?
Ieri Camera e Senato hanno tra l’altro approvato il DEF, documento di economia e finanza nelle cui premesse si legge:
"la prosecuzione di una politica di bilancio basata esclusivamente sull’austerità non sarebbe in grado di assicurare la crescita e aggraverebbe l’attuale recessione: ad essa va immediatamente associata una politica volta a creare occupazione"
La risoluzione continua poi dicendo:
“mentre deve proseguire la politica di contenimento e di razionalizzazione della spesa pubblica, i margini di flessibilità finanziaria che si renderanno disponibili con la chiusura della ’procedura di disavanzo eccessivo’ dovranno essere utilizzati per accrescere gli investimenti produttivi e per attenuare il carico fiscale che attualmente grava sul lavoro, sulle famiglie e sulle imprese".
Contenimento e razionalizzazione. La contraddizione, a questo punto, appare alquanto evidente.