Home > Altro > Archivio > L’Imu resterà per sempre: ecco perché passerà da provvisoria a permanente
L’Imu resterà per sempre: ecco perché passerà da provvisoria a permanente
mercoledì 24 aprile 2013, di
Svanisce l’idea di un possibile alleggerimento sull’Imu, che fino a ieri sembrava poter diventare realtà grazie ad un compromesso tra Berlusconi e Napolitano almeno nella forma di uno sconto sulle aliquote sulla prima casa. Ma ieri, nel consiglio dei ministri, Monti ha garantito che il gettito dell’imposta rimarrà anche dopo il 2015. Si tratta dell’ultimo "regalo" del presidente del Consiglio uscente, attraverso una modifica del Def (Documento di Economia e Finanza).
La novità
Questa, in realtà, è una novità, in quanto l’imposta tanto impopolare originariamente doveva essere un’imposta temporanea, un anticipo della tassa decisa precedentemente dal governo Berlusconi che sarebbe entrata in vigore nel 2014 e Monti, a differenza di quanto previsto dalla legge sul federalismo fiscale Tremonti-Calderoli, l’aveva anticipata al 2012 con due differenze fondamentali:
- l’estensione dell’applicazione alla prima casa, che era stata precedentemente esentata da Tremonti,
- e ancora peggio, un calcolo effettuato sul 160% della rendita catastale, contro il 105% originariamente previsto.
Il risultato è stato un gettito di circa 12 miliardi all’anno superiore rispetto a quello previsto da Tremonti nella sua versione più "light". Versione light che sarebbe tornata dopo il 2015. Cosa alquanto impossibile ora, perché in questo modo i conti pubblici dopo il 2015 non tornerebbero e l’impegno prioritario di Monti è quello di farli tornare a tutti i costi.
Le due previsioni del Def
Proprio per questo motivo, Monti aveva inserito due previsioni all’interno del Def:
- una che confermava l’Imu senza problemi,
- e un’altra senza Imu però con la necessità di una nuova manovra "lacrime e sangue" per il 2015 per il problema che abbiamo esposto prima.
Secondo i tecnici del Servizio del Bilancio del Senato, ciò porta a "due quadri di previsione tendenziali. Sulla base del primo (basato sull’ipotesi della mancata conferma del vigente regime di tassazione degli immobili), la manovra correttiva richiesta sarebbe stata pari a 0,9% del Pil nel 2015 e a 1,2 e 1,4 rispettivamente per il il 2016 e il 2017″, mentre nel secondo scenario (di conferma del vigente regime di prelievo anche dal 2015), gli interventi di correzioni sarebbero più modesti “pari a a 0,2 per cento, 0,4 per cento e 0,6 punti di Pil in ciascuno degli esercizi 2015-2017″.
Con Imu o senza Imu?
La risposta è: con Imu anche dopo il 2015, risultato venuto fuori con la correzione del Def attuata dal consiglio dei ministri. A tal proposito, il ministro dell’Economia Grilli ha affermato ieri sera, "l’Imu è sperimentale non per dire c’è o non c’è, non perché si cancella. Fare aggiustamenti è nelle prerogative del governo e del parlamento, ma l’Imu è la fonte di finanziamento delle autonomie locali“ e ha concluso, "La cosa importante è che non spariscano nel nulla entrate programmate”. Ossia, l’Imu, molto probabilmente, diventerà permanente.