Economia Italia: e se Mattarella non firmasse la Manovra del popolo?

Il sì del Presidente della Repubblica Mattarella alla legge di bilancio dell’esecutivo non è scontato. La fiducia al governo, autorizzato a presentare in Parlamento la manovra, non è stata seguita da un negoziato serio con le autorità europee, che hanno bollato il testo come “volontaria violazione degli impegni assunti”.

In questo momento, si mormora nei palazzi romani, al Quirinale sono amarezza e nervosismo a dominare la scena. Interpellati al riguardo in quel di Stoccolma, dove il Presidente era in visita, i consiglieri presidenziali hanno fatto sapere che il via libera alla manovra del popolo non è poi così scontato.

Lo spettro è rappresentato dalla procedura d’infrazione

Visto che il rinvio alle Camere del provvedimento potrebbe aprire scenari particolarmente complessi e pericolosi, l’esercizio provvisorio e lo strappo istituzionale, il Quirinale sta provando ad utilizzare la prudenza inviando messaggi velati. Il presidente punta a far ripartire quel “dialogo costruttivo” auspicato qualche settimana fa e vigila sul rispetto degli accordi presi dal nostro Paese.

Lo spettro è rappresentato dalla procedura d’infrazione, con il monitoraggio costante dei nostri conti e manovre correttive particolarmente rilevanti. Anche perché, è il sentore di Bruxelles, le concessioni fatte negli ultimi anni al nostro Paese non servite ad arginare l’avanzata dei populisti, anzi, forse ne hanno finito per agevolare l’ascesa.

Richiesta da Olanda e Austria, mercoledì prossimo la richiesta di procedura d’infrazione passerà al vaglio della Commissione europea, il 3 dicembre sarà vagliata dall’Ecofin e a inizio 2019 potrebbe esserci l’apertura formale del procedimento.