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Imprese under 35: dove puntano oggi i giovani italiani?
martedì 3 ottobre 2017, di
I giovani italiani tornano alla terra.
Crescono in Italia le imprese agroalimentari guidate da under 35: a fine giugno 2017 erano circa 57 mila, il 6,8% in più dell’anno precedente. La maggior parte delle imprese giovanili del settore si concentrano nel Sud Italia, mentre sono 35 le province in cui si è registrato un saldo negativo.
È quanto emerge analizzando i dati di Unioncamere-InfoCamere presentati nell’ambito del Villagio Coldiretti che si è svolto a Milano.
Ritorno alla terra
Aumentano, dunque, in Italia i giovani al di sotto dei 35 anni che decidono di investire nell’economia tradizionale, scegliendo l’agricoltura e l’industria alimentare. Non solo: secondo i dati di Unioncamere-Infocamere, sono proprio le loro attività a incidere sull’intero comparto.
In particolare, l’incidenza delle quasi 57 mila imprese giovanili dell’agroalimentare si attesta al 7% del sistema produttivo impegnato in questo settore.
Per comprendere quanto significativa sia la presenza di queste realtà imprenditoriali, basti pensare che l’andamento complessivo del settore sta facendo registrare negli ultimi anni una continua diminuzione del numero di imprese attive: a giugno 2017, erano in totale 812.834 con un saldo negativo parti a 2.481 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Nello stesso periodo, invece, l’agroalimentare italiano ha visto crescere le imprese under 35 del 6,8%.
Giovani imprenditori concentrate al Sud
Ma dove si concentrano le imprese giovanili dell’agroalimentare? Soprattutto nel Mezzogiorno, dove si registrano gli aumenti più consistenti. È proprio nelle regioni meridionali che l’aumento degli investimenti under 35 nel settore ha raggiunto l’8,6%.
La presenza dei giovani nell’agroalimentare ha un peso specifico in Sicilia dove, a giugno 2017, si contavano più di 30 mila imprenditori sotto i 35 anni, vale a dire l’8,1% del totale delle imprese del settore.
A livello locale, nella top ten delle province in cui si concentra il maggior numero di giovani imprenditori dell’agroalimentare troviamo ben 8 realtà del Sud e due piemontesi. Guidano la classifica le province di Bari, Salerno e Foggia, seguite da Nuoro, Cuneo, Catania, Cosenza, Sassari, Torino e Potenza.
Per quanto riguarda invece il “peso” delle realtà imprenditoriali giovanili sull’intero comparto, il podio spetta alle provincie di Nuoro, Crotone, Massa Carrara: in queste tre aree la percentuale di giovani alla guida di imprese rappresentano rispettivamente il 16,5%, il 12,9% e il 12,7% del totale degli imprenditori agricoli delle province di appartenenza. Seguono le province di Belluno, Verbano Cusio Ossola e Sondrio.
Sassari è invece la provincia in cui si è registrato l’aumento maggiore: a giugno scorso le imprese giovanili nel settore agroalimentare erano 1.150, ben il 50% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
L’incidenza dei giovani imprenditori agricoli al Centro Nord
Infine, pochi giovani impegnati in agricoltura e industria alimentare nelle province di Trieste, Gorizia, Prato, Rimini, Monza e Brianza, Lodi e Verbano Cusio Ossola, dove le realtà aziendali under 35 in questo settore non raggiungono il centinaio.
A livello percentuale, cifre contenute si registrano a Rimini, Ravenna e Ferrara, dove i giovani imprenditori non raggiungono il 3% del totale dell’impresa agroalimentare locale.
Infine, ci sono anche realtà in cui, invece, le imprese agricole guidate da giovani sono diminuite: rispetto all’anno scorso hanno fatto registrare un saldo negativo ben 35 province italiane. La diminuzione maggiore si rileva nella provincia di Monza Brianza con -13,5%, quella minore ad Agrigento con appena -0,1%.
Casi di successo
Giovani e agricoltura non è più da ritenersi un binomio insolito, anzi. Come dimostrano alcune recenti esperienze registrate in Calabria, la passione per la terra e le competenze dei giovani nel mondo del digitale, possono rappresentare un vero e proprio valore aggiunto del settore.
Ha meno di 30 anni, ad esempio, Stefano Caccavari, di San Floro (CZ). Questo ragazzo esperto di comunicazione si è trasformato in imprenditore agricolo per necessità: voleva salvare l’ultimo mulino a pietra della Calabria.
Ci è riuscito grazie a una fortunata campagna di crowfunding avviata su Facebook raccogliendo ben mezzo milione di euro. Oggi, la sua azienda, in rete con gli agricoltori locali, produce farine e prodotti da forno biologici di altissima qualità.