Il controllo dei conti correnti sarà una misura straordinaria?

E’ partito il 24 giugno il controllo dei conti correnti per stanare gli evasori. Secondo il numero uno dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, in gioco ci sarebbero tra i 120 e i 150 miliardi di euro l’anno.

Il problema legato all’evasione è sicuramente quello della riscossione. Secondo i conti di Befera ci sono ben 545 miliardi di euro, 1/3 del debito pubblico italiano, che ancora devono essere incassati. E almeno 400 miliardi di euro non lo saranno mai visto che annualmente il Fisco svaluta l’82% dei crediti iscritti a ruolo. Si tratta sostanzialmente di quel denaro che non si incasserà mai perché i debitori sono aziende fallite o persone che non possono pagare.

Ieri abbiamo dato qualche consiglio ai contribuenti per proteggersi dai controlli, visto che i cittadini hanno l’onere di smentire l’eventuale accusa di evasione, oggi vi comunichiamo un lecito dubbio che emerge dalle parole di Befera: il controllo dei conti correnti sarà una misura straordinaria? Forse…

Controllo conti correnti a tempo?

Ospite della trasmissione “Porta a Porta”, Attilio Befera ha spiegato come il controllo dei conti correnti rientri nell’ambito di:

“Misure straordinarie dovute al fatto che un’evasione pari al 21% del PIL contro il 13-14% della media europea è un’emergenza, e in questa guerra qualcosa va fatto. Se la lotta all’evasione fosse iniziata qualche decina di anni fa non saremmo in questa situazione”.

E non ha escluso che si tratti di controlli a tempo:

“Si spera si possa tornare presto a una normalità di gestione nel rapporto tra Fisco e contribuenti”.

Nel decreto Salva Italia non viene specificata nessuna clausola temporale definitiva. Segno che Befera potrebbe avere ragione o il contrario?