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IMU 2013 abolita, dal 2014 arriva la Service Tax. Stangata sulle seconde case?

venerdì 30 agosto 2013, di Valentina Pennacchio

Il dado è tratto. Dopo essere stata al centro della campagna elettorale per mesi e aver catalizzato l’attenzione del Governo, l’IMU va in pensione. Dal 1 gennaio 2014 arriverà la Service Tax, la nuova tassa federale che accorperà la tassazione degli immobili con quella dei rifiuti, quindi l’IMU e la TARES. Il Premier Letta annuncia: “l’IMU del 2013 non sarà pagata e l’operazione sarà gestita senza aumenti di tasse”.

In sostanza l’iter è questo: stop alla rata di settembre e dicembre e Service Tax a gennaio. Ricordiamo che la rata IMU sarà abolita per le abitazioni principali ed i terreni e fabbricati rurali, mentre continueranno a pagarla le abitazioni di lusso (categorie A1, A8 e A9) e i capannoni industriali con grande disappunto degli imprenditori.

Letta rassicura sulle coperture, dichiarando che l’operazione IMU viene fatta

“senza modificare il saldo dei conti pubblici e dunque il messaggio che diamo a Bruxelles è che facciamo questa operazione rimanendo sotto il 3% del rapporto deficit/PIL”.

Quali sono le coperture della manovra? Quelle per la rata di dicembre verranno specificate con la Legge di Stabilità del prossimo ottobre, per il momento Letta fa riferimento a:

  • una riduzione della spesa pubblica;
  • una tassazione sui giochi e le imprese che ruotano sul gioco.

Eppure l’abolizione dell’IMU non fa felici molti contribuenti perché un’altra stangata, forse, è alle porte e non si chiama Service Tax, ma IRPEF.

Stangata sulle seconde case?

L’operazione IMU costa più di 4 miliardi, un bottino cospicuo che rende un’amara certezza l’aumento dell’IVA al 22% il prossimo 1 ottobre. Ma c’è dell’altro per i contribuenti.

Nel decreto che abolisce l’IMU c’è spazio anche per una stangata sulle seconde case. Verrà infatti reintrodotta la situazione antecedente all’ingresso dell’IMU: il ripristino parziale dell’IRPEF sugli immobili non locati e sui redditi dominicali dei terreni non affittati, che vengono in sostanza considerati come reddito presunto. La quota IRPEF dovrebbe essere del 50% e il pagamento scatterebbe già da quest’anno.

Questa manovra garantirà circa 1,3 miliardi al Governo, ma genera una bella contraddizione: l’abolizione IMU non doveva essere attuata senza aumentare le tasse?

In attesa di smentite, che stanno già arrivando, e/o chiarimenti da parte dell’Esecutivo, una cosa è certa: tutti questi mesi di attese hanno partorito un provvedimento che non cambia di molto le sorti dei contribuenti.

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