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Hedge funds: c’è un’alternativa a questi investimenti?
venerdì 20 ottobre 2017, di
La borsa americana continua a viaggiare in rialzo, Tokyo e gli emergenti appaiono molto volatili e in Europa i problemi politici non sono pochi (che si parli di Brexit o Catalexit).
Dall’altro lato stanno le obbligazioni, palesemente in difficoltà, che presentano più rischi che rendimenti. La domanda che sorge vedendo una situazione del genere è solo una: è meglio investire in hedge funds o in fondi Ucits di gestione alternativa?
La scommessa di Warren Buffett
Quando si pensa agli hedge funds tornano in mente le parole di Warren Buffett, quando ha scommesso 500.000$ contro di essi. Buffett ha ammesso che alcuni gestori di hedge funds sono davvero validi ma che, in generale, non apportano valore, soprattutto per le commissioni che comportano.
Il fatto di essere una scommessa a lungo termine (9 anni) è stato un fattore significativo per Buffett. Qualunque fondo può vincere sul mercato per un anno o addirittura due. Ma a nove/dieci anni, battere un indice diversificato per compagnie e settori è davvero molto difficile e la media dei gestori attivi non ci riesce.
La situazione del mercato ai tempi della scommessa di Buffett (anno 2007) non era molto diversa da quella di oggi. Gli hedge funds gli hanno fatto guadagnare un 22% dal 2008 al 2016 e il fondo che si riferiva all’S&P 500 l’85%.
Il risultato dell’industria degli hedge funds negli ultimi anni ha portato ad un calo importante in termini di patrimonio. Il patrimonio a gestione alternativa si sta traducendo in fondi liquidi e regolati. All’interno dei fondi di gestione alternativa accessibili a qualsiasi investitore ci sono diverse tipologie: quelli che cercano lo stesso risultato della Borsa ma cercano di evitare forti cadute e quelli che hanno obiettivi più moderati, come ad esempio battere l’inflazione.
Diversificare, un consiglio sempre valido
Per quanto alta possa essere la valutazione dell’azionario mondiale, entro 30 anni il suo livello sarà ancora maggiore. Molto probabilmente vedremo il mercato avanzare ancora entro 10 anni. Per questo conviene continuare ad investire una parte del proprio portafogli in fondi di borsa, diversificando tra azioni, settori e paesi con adeguata esposizione al rischio.
Oltre ai fondi obbligazionari high yield o titoli di alto rendimento (ora non molto alto) ci sono fondi accessibili a investitori specifici di titoli subordinati, titoli ibridi o obbligazioni convertibili. Certo, investire nei Coco bond è qualcosa che fa storcere il naso: ma è molto peggio investire in fondi alternativi che di attraente hanno soltanto il nome e stanno sul mercato senza controllo alcuno sula loro volatilità.
Un investitore conservatore con un ampio orizzonte temporale non può smettere di investire perché finisce per ricapitalizzare. L’azione migliore rimane comunque quella di diversificare tra fondi di borsa, a reddito fisso e gestione alternativa, controllando sempre la volatilità dei mercati.