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Grexit? Dimenticate tutto: la Francia sarà la prossima a voler uscire dall’euro
giovedì 25 giugno 2015, di
Ultimamente c’è stata molto confusione sul perchè la Germania e l’Eurozona siano così rigide nel negoziare con la Francia e riluttanti a concedere anche la minima richiesta da parte greca. Il problema ora risiede soprattutto nella Francia, dove la favorita per prossimo presidente, Marine Le Pen del Fronte Nazionale, ha appena messo in guardia che non solo il Grexit sarà inevitabile, ma anche che la Francia seguirà a breve.
Qui vale la pena ricordare che una delle maggiori preoccupazioni dell’Europa con la Grecia non è tanto rappresentata dal suo atteggiamento risoluto nei confronti delle richieste greche che l’Europa può facilmente “schiacciare” forzando un cambiamento di regime e tagliando la liquidità d’emergenza ELA alle banche greche, ma piuttosto affrontare tutti i vari partiti politici che promettono tutto e nulla pur di essere eletti, nel frattempo mettendo da parte i tecnocrati preferiti d’Europa che accontenteranno le richieste di Bruxelles senza la minima obiezione.
Frexit?
Le Pen non è un tecnocrate. Infatti, come leader del partito popolare di destra Fronte Nazionale, è diametralmente l’opposto dei cosiddetti burattini rappresentati dai burocrati non eletti. E ciò è preoccupante per l’Europa, avendo visto quanto sia facile per un partito populista essere eletto in Grecia, promettendo di porre fine all’austerity e, se necessario, uscire dall’euro.
Questo è precisamente il piano della Le Pen: come la stessa ha detto recentemente in un’intervista a Bloomberg, l’uscita dall’euro della Grecia è inevitabile. “E se dipenderà da lei, la Francia non tarderà molto a fare lo stesso”.
“Abbiamo avuto una pausa di qualche mese ma il problema tornerà”, ha detto la donna della Grecia in un’intervista a Nanterre, vicino Parigi, lo scorso martedì. “Oggi stiamo parlando del Grexit, domani sarà il Brexit e dopodomani sarà il Frexit”.
E Bruxelles sta ascoltando. Le Pen, 46, è la favorita del primo turno dei sondaggi sulle elezioni presidenziali della Francia, in testa rispetto al presidente Francois Hollande, l’ex leader Nicolas Sarkozy e il Primo Ministro Manuel Valls. Questa non è esattamente una buona notizia per l’Eurozona, perchè la favorita è l’unica dei quattro a richiedere l’uscita della Francia dall’euro, appoggiandosi sull’esasperazione della gente con la crisi greca e la proposta di referendum del Regno Unito di uscire dall’UE.
Inutile dire, senza la Francia non esisterà più alcuna Unione Europea e sicuramente nessuna moneta comune.
Quali sono le richieste della Le Pen?
La Le Pen sta richiedendo una rottura ordinata della moneta unica, con Francia e Germania in testa per smantellare l’unione monetaria in vigore da 15 anni.
Da quando ha preso il posto di suo padre come dirigente del Fronte Nazionale 2011, Marine Le Pen ha fatto del suo meglio per spingere il partito anti-immigrazione nel contesto politico francese. La donna è arrivata terza nella corsa presidenziale del 2012 e attualmente ha due suoi membri all’interno dell’Assemblea Nazionale del paese per la prima volta dal 1997.
Ieri è giunta la notizia che la disoccupazione francese ha raggiunto un livello record. Questa è una notizia magnifica per la donna francese. L’insieme di bassa crescita economica e alto tasso di disoccupazione, unita alla moltitudine di immigranti provenienti da Africa e Medio Oriente alla ricerca di lavoro o asilo in Europa, le ha conferito grande potenza.
Ma la più grande paura non è tanto il suo ego nazionalista, quanto la minaccia a schiacciare l’esperimento artificiale sulla moneta più costoso nella storia.
Opinioni
Anche il Cancelliere tedesco Angela Merkel ha espresso le sue preoccupazioni circa il livello di supporto che la Le Pen riceverà nel 2017 e come tale potere potrebbe pesare sulla politica economica francese. Ha infatti affermato, “Lei sa benissimo che se la Francia uscirà, non ci sarà più euro”.
Quindi, lentamente ma sicuramente, l’ultimo tentativo europeo di integrarsi monetariamente, fiscalmente, culturalmente ed etnicamente è destinato a fallire.
L’unica domanda a questo punto è se nell’estate del 2017, la stessa Commissione Europea che è attualmente la sede degli interminabili negoziati sul Grexit, sarà sostituita da Portogallo, Italia, Spagna o Francia, che cercheranno di ricreare il fiasco greco e chiederanno un simile allentamento dei suoi termini di austerity come la Grecia sta facendo adesso. O forse tutti insieme.
Fonte: Zero Hedge