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Grecia, aumenta l’IVA: +8.8% sui prodotti alimentari. Tsipras va avanti con un nuovo governo

lunedì 20 luglio 2015, di Felice Di Maro

Le modifiche al regime dell’Imposta sul valore aggiunto (Iva), inserita nel disegno di legge sulle misure preliminari approvate dal parlamento ellenico, provocherà un immediato aumento dei prezzi, in particolar modo di quelli dei generi alimentari. Al riguardo, l’edizione online del quotidiano To Vima, citando i risultati di uno studio condotto dalla Confederazione Nazionale del Commercio ellenico (Esee), ha presentato un quadro di stime che con l’aumento della percentuale dell’Iva il governo greco aumenterebbe le entrate di circa 1,4 miliardi di euro.

Il prezzo degli alimenti come pasta, legumi, farina, zucchero, prodotti congelati, dolci potrebbe aumentare dell’8,8%, ma i commercianti non sono in grado di assorbire lo stesso aumento e potrebbero anche verificarsi fallimenti.

Aumenteranno i prezzi dei biglietti per i mezzi di trasporto pubblico e le tariffe dei taxi e i prezzi nei ristoranti e negli alberghi, che aumenteranno di circa il 4,2%, incremento che molto probabilmente avrà un impatto negativo sulle imprese collegate al settore del turismo.

Secondo l’Esee, quando a ottobre sarà abolita l’aliquota Iva agevolata per le isole del Mar Egeo, i prezzi in quelle località potrebbero registrare un incremento anche del 12,8%.

Grecia: il nuovo governo di Tsipras
Sono dieci, due ministri e 8 fra vice e sottosegretari i nuovi membri del governo che il Premier Alex Tsipras ha nominato; l’attore Pavlos Haikalis (Anel, destra radicale) è vice ministro della sicurezza sociale, gestione calda proprio per le riforme delle pensioni che fanno parte dell’accordo Ue-Grecia.
Si dovranno aumentare i contributi previdenziali e aumentare l’età della messa in pensione per tutti e a quanto pare non c’è proprio niente nel suo curriculum che evidenzi una competenza specifica se non nel teatro e negli sceneggiati TV.

Leggi anche: Grecia, Tsipras annuncia il rimpasto del Governo: i profili dei nuovi ministri

I nuovi ministri e viceministri hanno prestato giuramento davanti al presidente della Repubblica greco, Prokopis Pavlopoulos. Il rimpasto del governo, voluto da Tsipras, ha eliminato gli esponenti più radicali di Syriza. La nomina più rilevante è quella di Panos Skourletis, ex titolare del Lavoro che assume la carica di ministro dell’Energia al posto di Panagiotis Lafazanis.
Il nuovo ministro del Lavoro è invece l’ex titolare delle Riforme, George Katrougalos. Resta al suo posto il ministro delle Finanze Euklid Tsakaloto,s che pochi giorni fa aveva sostituito Yanis Varoufakis. Suo vice il presidente del sindacato degli esperti contabili Tryfon Alexiadis che rimpiazza la dimissionaria Nadia Valavanis.

Non sembra che questo rimpasto funzionerà perché Tsipras ha perso 38 voti dei parlamentari di Syriza sul nuovo pacchetto dei sacrifici. Per la Costituzione greca, il governo non può scendere sotto 121 e di certo l’opposizione può essere valida come lo è stata ma se la maggioranza di Tsipras è 162, meno 38 diventa 124, il che significa che c’è il rischio continuo di scioglimento del parlamento con nuove elezioni.

Il nuovo governo di Tsipras durerà?
La vita residua di questa legislatura sarà al massimo di tre mesi e poi si andrà probabilmente a nuove elezioni, anche perché questo rimpasto dimostra come a Tsipras potrebbero mancare le risorse umane efficienti e quindi preparate per una serie di interventi come sul sistema giudiziario, sul codice civile, contro i cartelli e l’evasione fiscale ma anche per la pubblica amministrazione che l’Ue esige in tempi rapidi riforme radicali con diminuzione dei costi.

Secondo l’ex ministro delle Finanze greco Varoufakis, le riforme concordate tra Atene e Ue saranno un fallimento. Alla Bbc ha dichiarato:

Il programma di riforme passerà alla storia come il più grande disastro della gestione macroeconomica mai avvenuto e fallirà, chiunque abbia la responsabilità della sua messa in opera.

Mercoledì 22 luglio si vota nuovamente in parlamento per implementare le riforme. Tsipras dovrà fronteggiare non incertezze di poco conto ma che la sinistra di Syriza voti contro le riforme imposte dall’accordo dell’Euro summit. La sinistra di Tsirpas è in forte agitazione affinché il parlamento non approvi le misure di austerity e i nuovi Memorandum previsti dall’accordo.

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