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L’annuncio di Gentiloni: legislatura finita, va da Mattarella
giovedì 28 dicembre 2017, di
Paolo Gentiloni ha dichiarato come l’esperienza di questa legislatura può essere considerata conclusa. Via libera così alle elezioni politiche 2018 il prossimo 4 marzo, con il premier che fra poco dovrebbe recarsi al Colle.
Il Presidente Sergio Mattarella quindi, visto che sono stati già ascoltati i Presidenti della Camera e del Senato, scioglierà le Camere aprendo così la strada verso un voto anticipato di un paio di mesi. Gentiloni comunque non si dimetterà ma rimarrà in carica per svolgere la gestione corrente.
Gentiloni chiude la legislatura
Come era nell’aria da diverso tempo, Paolo Gentiloni durante la conferenza stampa di fine anno ha annunciato come questa legislatura possa essere considerata conclusa. La palla ora passa quindi al Presidente Mattarella.
Immediatamente sia la Lega Nord che il Movimento 5 Stelle hanno subito chiesto che si vada alle urne il prossimo 4 marzo. Al momento, soltanto una parte dei parlamentari del centrosinistra vorrebbero postporre la data per cercare una, comunque difficile, approvazione dello ius soli.
Il governo comunque “governerà, non tireremo i remi in barca”, visto che non saranno rassegnate le dimissioni da parte di Gentiloni. Il premier quindi continuerà a svolgere l’ordinaria amministrazione, che potrebbe essere anche abbastanza lunga.
Naturalmente oltre a svolgere il mio ruolo fondamentale di presidente del Consiglio sia pure in un contesto di campagna elettorale e di camere sciolte, darò il mio contributo alla campagna elettorale del Pd.
Visto il probabile pareggio elettorale, potrebbero volerci anche diverse settimane, se non mesi, per formare un nuovo governo. Gentiloni di conseguenza potrebbe rimanere in sella a Palazzo Chigi anche fino a primavera inoltrata.
Adesso il Presidente Sergio Mattarella deciderà cosa fare. A meno di colpi di scena, verranno sciolte le Camere di questa 17 legislatura. Le prossime elezioni così si dovrebbero tenere il 4 marzo 2018, per una campagna elettorale sostanzialmente abbastanza breve.
Il bilancio
Più che una conferenza di fine anno è stato un riassunto non solo dell’intera esperienza del governo Gentiloni, ma di tutti gli ultimi cinque anni di questa legislatura ormai giunta al suo epilogo con due mesi di anticipo.
Dovevamo evitare interruzioni brusche e traumatiche in un momento molto delicato per l’economia italiana e per la nostra società che stava leccandosi le ferite, stava e riprendendo fiato ed in alcune regioni stava rimettendosi a correre - ha aggiunto il premier -. Sarebbe stato grave, devastante arrivare a interruzioni traumatiche ed esercizi provvisori. Non dilapidare gli sforzi fatti fino ad ora deve essere il primo impegno della prossima legislatura, sarebbe da irresponsabili non impegnarsi. Siamo all’inizio di questo percorso. C’è molta strada da fare. Guai a immaginare un futuro di piccolo cabotaggio. Il mio governo era nato un anno fa dopo la sconfitta del referendum, le dimissioni di Renzi e con le difficoltà del Pd, ma non abbiamo tirato a campare.
Per Gentiloni quindi l’Italia si è rimessa in moto dopo la più grande crisi dal dopoguerra. Il bilancio quindi per il premier è più che positivo, visti i tempi provvedimenti presi sia dal suo governo che da quelli precedenti guidati da Letta e Renzi.
Un bottino di riforme e leggi che saranno il fiore all’occhiello della campagna elettorale, ormai al via, del Partito Democratico. La crescita economica degli ultimi anni sarà il cavallo di battaglia di Renzi, anche se paradossalmente è proprio l’attuale premier Gentiloni ad avere le maggiori chance di essere il prossimo inquilino di Palazzo Chigi.
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