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G20: quale impatto sul Forex?
lunedì 10 luglio 2017, di
G20: tra polemiche, scontri e discussioni, qual è stato l’impatto dell’imponente incontro sul mercato valutario?
Alcuni analisti hanno definito il G20 tenutosi nel weekend come un non-evento per il mercato del Forex, nonostante le profonde divisioni emerse in quel di Amburgo.
La distanza tra i Grandi 19 da una parte e gli Stati Uniti dall’altra è rimasta ben evidente su alcune tematiche di fondamentale importanza come il controllo climatico e il commercio.
Nonostante questo, e durante i primi scambi successivi al G20, il mercato valutario non ha registrato cambiamenti o variazioni degne di nota. Il meeting di Amburgo, in altre parole, è stato considerato dal mercato del Forex come un non-evento e i cross maggiori hanno continuato a scontare l’impatto dei NFP statunitensi.
L’impatto dei NFP
I primi scambi sul mercato del Forex hanno mostrato come i trader stiano ancora digerendo i dati di venerdì relativi al mercato del lavoro statunitense. I Non Farm Payrolls hanno sorpreso tutte le attese del mercato e hanno registrato più posti di lavoro del previsto.
Se da un lato il dollaro statunitense ha registrato maggiore volatilità in seguito ai dati sul salario orario, il report complessivo non è stato poi così negativo per il biglietto verde.
Nonostante il G20 del weekend sia stato accompagnato da proteste, scontri, polemiche e infinite discussioni, l’andamento dell’incontro tra i Grandi non sembra aver particolarmente condizionato il mercato valutario che, anche questa settimana continuerà ad osservare con attenzione i dati macro in arrivo sul calendario economico.
L’andamento dei maggiori cross dopo il G20
Come stanno viaggiando i più importanti cross valutari dopo il G20 del weekend? Il cambio euro-dollaro sta attualmente scambiando con un lieve rialzo dello 0,07% a quota 1,1406. Nessun cambiamento di particolare spessore è stato registrato dal cross durante il G20 - e nonostante gli attriti fra Donald Trump e gli altri 19.
Il cambio ha continuato a viaggiare senza performance degne di nota anche se il dollaro ha mostrato una più evidente debolezza derivante dall’affievolimento dell’entusiasmo post-NFP di venerdì.
La sterlina, dal canto suo, ha inaugurato la settimana successiva al G20 con un tono deciso. Il cambio GBP/USD sta infatti viaggiando con un rialzo dello 0,17% e sta scambiando a quota 1,29.
Dopo un breve test in area 1,2870 registrato durante la nottata odierna, il Cable è riuscito a guadagnare di nuovo terreno mentre i mercati asiatici hanno continuato a digerire i Non Farm Payrolls statunitensi. Il cross sterlina-dollaro ha cercato di consolidarsi e allo scopo hanno contribuito sia i deludenti dati britannici sia un leggero apprezzamento del dollaro USA.
Per gli analisti di Commerzbank, la sterlina è entrata in un periodo di consolidamento anche contro l’euro. Nessuna variazione di rilievo è stata registrata durante il G20 sul cross EUR/GBP e gli analisti stanno puntando la loro attenzione sui dati relativi all’occupazione britannica che tuttavia saranno rilasciati solo a metà settimana.
Ancora dopo il G20, il cambio USD/JPY è riuscito a decollare verso i massimi di due mesi, ma poco o nulla di questo rally è stato determinato dall’incontro tra i Grandi 20.
Il rialzo del cross dollaro-yen ha trovato il fondamento sia nei già citati NFP di venerdì, che hanno aperto le porte al restringimento della politica monetaria da parte della Fed, sia nelle parole del Governatore della banca centrale giapponese, Kuroda, che ha confermato l’intenzione di proseguire con l’attuale politica per il raggiungimento del target di inflazione al 2%.
Il suo intervento ha accentuato una pressione di vendita sullo yen che si è andato a ripercuotere sull’andamento del cambio con il dollaro USA. Ancora una volta, insomma, l’andamento del mercato del Forex non è stato minimamente influenzato dal G20.