Lo yen registra nuovi massimi durante la notte contro euro e dollaro: la Bank of Japan sorprende ancora il mercato e non prende nessuna decisione, lasciando i tassi invariati.
Lo yen nella notte ha vissuto una nuova impennata che lo ha portato a segnare nuovi minimi nei cambi EUR/JPY e USD/JPY, tutt’ora in fase di aggiornamento.
La Bank of Japan era attesa nella notte a prendere qualche tipo di iniziativa, vista la preoccupante crescita nel valore dello yen, che continua ad apprezzarsi zavorrando l’economia giapponese.
La BoJ lascia tuttavia i tassi di interesse al loro livello (-0,1%) e non propone nessuna nuova iniziativa di politica monetaria, tornando in balia di un mercato che sembra aver perso ogni fiducia nei suoi confronti.
Lo yen diventa sempre di più il bene rifugio principale in questo periodo di incertezze e soprattutto in vista della Brexit. Proprio nel voler attendere la Brexit e le sue eventuali conseguenze la BoJ ha deciso di rinviare possibili interventi alla prossima riunione di luglio.
Intanto però i mercati non lasciano tregua e dollaro-yen ed euro-yen stanno viaggiando alla scoperta di nuovi minimi negli ultimi anni.
Tutti comprano yen: rialzo della valuta inarrestabile dopo riunione BoJ
La Bank of Japan non propone nessun intervento al mercato quando potrebbe e quindi gli investitori continuano a comprare uno dei beni più sicuri e a miglior rendimento in questo periodo ricco di incertezze: lo yen.
La valuta giapponese sta segnano nuovi massimi contro euro e dollaro. Il pericolo di una Brexit per la prossima settimana semina il panico nel mercato, portando un nuovo afflusso di ordini di acquisto verso lo yen.
Dollaro-yen solo nella giornata di ieri era riuscito a risalire sopra quota 106, mentre ora si ritrova ad aver perso quasi 3.000 pip e segnare nuovi minimi annuali a 103, inediti negli ultimi due anni della storia del cambio, come osservabile dal seguente grafico settimanale:
Allo stesso modo euro-yen, dopo il massimo di ieri a 119,5, si è lanciato al ribasso fino a toccare per pochi istanti quota 116, anche in questo caso minimo del 2016 e livello di prezzo che non veniva toccato da quasi tre anni e mezzo, come osservabile dal seguente grafico settimanale:
Un modo efficace per capire la situazione estrema che stanno vivendo USD/JPY ed EUR/JPY è quello di osservare gli oscillatori presenti nella parte bassa di entrambi i grafici.
Il MACD viaggia su livelli di minimo storico per euro-yen, raggiunti solo in un paio di brevi momenti negli ultimi 6 anni. Discorso ancora più estremo per dollaro-yen, che registra valori per il MACD che in precedenza trovano riscontri solo nel 2008 e nel 2009.
In maniera del tutto analoga anche l’indicatore RSI è su valori estremi, ormai prossimo ad una zona di ipervenduto che non è stata mai invasa nella storia recente dei due cambi.
Una continuazione del ribasso per dollaro-yen vorrebbe significare un avvicinarsi pericoloso a quota 100, passando per i due principali supporti a 102,8 e 101,1. Un abbattimento di questi livelli non metterebbe più alcun limite alla discesa di USD/JPY, pronta a quel punto a tornare alla doppia cifra.
Euro-yen, aggravato anche dalla sfiducia per l’euro pre-Brexit, sembra invece intenzionato a raggiungere il primo supporto a 115,7, cui segue il livello di 114,8 prima di un ulteriore prosecuzione dello sprint al ribasso.
La situazione di incertezza nei mercati non sembra finire e, allo stesso modo, è difficile pensare che lo yen possa finire di rappresentare un bene rifugio così desiderato dal mercato.
In attesa della prossima riunione della BoJ di luglio, nella quale sembra che ci saranno finalmente dei nuovi interventi, l’attuale situazione prefigura un progressivo e incessante apprezzamento dello yen, come e più di quanto non sia avvenuto fino ad oggi.
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