Forex: quale destino per le valute dei paesi emergenti con l’avvio del tapering?

Gli investitori sono attualmente sintonizzati quasi esclusivamente sulle decisioni della Fed per ciò che concerne le strategie di politica monetaria. Si tratta di un aspetto cruciale per i mercati mondiali, in grado di determinare la futura direzione dei flussi di capitali su scala internazionale. Stasera sarà la volta della minute della Fed, dalla quale potrebbero arrivare alcune indicazioni sulle intenzioni dell’istituto monetario di Washington. L’avvio del tapering, ovvero della riduzione del piano di stimoli monetari, viene ormai dato per scontato entro la fine dell’anno. Tuttavia, gran parte degli analisti si aspetta un ridimensionamento del piano già a partire da inizio settembre.

Attualmente il programma di quantitative easing della Fed, lanciato dopo la crisi finanziaria del 2008, è pari a 85 miliardi di dollari al mese. Una cifra enorme, che ha consentito ai mercati mondiali di mettere a segno performance spettacolari negli ultimi anni nonostante la crisi economica. Le attese per l’inizio del tapering stanno mettendo in grave difficoltà i mercati emergenti, che stanno sperimentando una decisa fuoriuscita di capitali stranieri.

Le valute dei paesi emergenti sono in caduta libera nei confronti del dollaro americano. Tra le valute più in difficoltà troviamo la rupia indiana (sui minimi storici), la rupia indonesiana (ai minimi dal 2009), il rand sudafricano, il real brasiliano e la lira turca. Sono sotto pressione anche le valute di Australia e Nuova Zelanda, che stanno soffrendo l’instabilità del mercato finanziario cinese e del Far East asiatico. Tra i più pessimisti c’è il timore che possa scatenarsi una crisi valutaria simile a quella del 1997.