Il panico dei mercati finanziari dopo gli attentati di Parigi fa crollare l’euro e il cross EUR/JPY crea un gap d’apertura impressionante. Cosa aspettarsi ora? Focus sull’inflazione e sulle parole di Mario Draghi
L’effetto Parigi c’è stato, i timori seguiti agli attentati terroristici della capitale francese rivendicati dall’Isis si stanno ripercuotendo anche nei mercati finanziari e nel forex l’euro ha avuto un brusco risveglio, aprendo la settimana ben al di sotto della chiusura dello scorso venerdì: nel cambio euro-yen (EUR/JPY) il gap d’apertura è stato enorme.
Il timore per un’apertura negativa si è rivelato fondato, l’effetto domino ha avuto un impatto essenziale e la caduta dell’euro potrebbe essere seguita da quella dei listini azionari europei. Il DAX 30 conferma questa aspettativa e in apertura settimanale ha già perso l’1,50%. Ma l’attesa è tutta per i dati macroeconomici previsti per la mattinata e per la successiva conferenza di Mario Draghi.
Timore sui mercati, pesa l’effetto Parigi
Il gap venuto a crearsi sul cambio euro-dollaro (EUR/USD) di 32 pip con l’apertura del forex è stato superato dal cross con lo yen (EUR/JPY), che è arrivato a 54 pip di divario tra la chiusura di venerdì sera e l’apertura di domenica sera.
Il panico non si è fermato qui e le vendite hanno continuato a piovere sull’euro finché il cambio EUR/JPY non è arrivato a perdere 122 pip, un gap impressionante che solo da pochi minuti è stato colmato.
Inflazione in Europa, parla Mario Draghi
Alle 11:00 italiane, come previsto dal calendario economico, saranno pubblicati i dati sull’inflazione nell’Eurozona. Le previsioni per l’indice dei prezzi al consumo (CPI) non sono positive e nel dato annuale ci si aspetta che l’inflazione rimanga a 0.
A seguire, circa 15 minuti dopo avrà inizio la conferenza stampa di Mario Draghi, presidente della BCE, che potrebbe esprimersi in maniera decisiva sulla prossima politica monetaria dell’unione e dare informazioni importanti circa il cosiddetto QE 2.
EUR/JPY: analisi tecnica
Il rimbalzo avvenuto a colmare il gap d’apertura potrebbe essere solo una correzione momentanea e la prospettiva ribassista potrebbe essere presto riconfermata. Saranno decisivi però i dati macroeconomici e i seguenti commenti di Mario Draghi per scatenare la volatilità: nel caso in cui i dati deludessero le aspettative e il presidente della BCE si esprimesse in maniera decisiva sul Quantitative Easing 2, potremmo allora assistere nell’arco della mattinata ad una vera e propria caduta fino ai supporti di 131.06, 130.20 e 129.60. Viceversa, una ripresa degli acquisti riporterebbe il cambio EUR/JPY verso il polo d’attrazione costituito dal livello del 50% di Fibonacci a quota 133.54.
© RIPRODUZIONE RISERVATA