Forex, dollaro neozelandese: 3 motivi per cui è in rialzo

La lunga corsa al ribasso del Dollaro neozelandese si arresta e non supera lo scoglio del supporto di 0,6230, livello che dal 2009 non era più stato raggiunto fino a quest’estate.

Il segnale tecnico che avevamo evidenziato, con una grande convergenza del MACD sul grafico con timeframe giornaliero, ha dato i suoi frutti e proprio ieri la coppia NZD/USD ha effettuato il breakout della trend-line che la comprimeva addirittura dallo scorso Aprile.

NZD/USD: cosa ha mosso la major al rialzo?
La convergenza del MACD è un segnale forte, ma rimane pur sempre solo un indicatore.
Dall’ultimo martedì è in corso una salita del prezzo del petrolio che da 44,35 $ al barile ha raggiunto la quotazione di 45,75. Questo aumento da parte del greggio ha portato con sé una perdita di slancio da parte del Dollaro USA in virtù della correlazione esistente e quindi una ripresa di vigore da parte della valuta neozelandese.

E l’effetto Cina?
L’economia cinese, il cui rallentamento aveva spinto al ribasso le valute oceaniche, ha dato questa notte segnali positivi e l’indice PMI è risultato migliore del previsto con un timido 49,80. Il Purchasing Managers Index rimane ancora al di sotto del livello di 50 ed è sintomo della contrazione del settore manifatturiero cinese, ma il dato ha comunque sorpreso in quanto fino a ieri era ipotizzata una sua ulteriore diminizione. Ne è seguita una buona risposta sia da parte del dollaro australiano che del dollaro neozelandese.

Analisi tecnica
Al momento la coppia NZD/USD sta testando il livello 0,6404 e con la sua eventuale rottura potremmo rivedere presto il prezzo verso le resistenze di 0,6511 e 0,6686.
Qualora il prezzo non riuscisse ad oltrepassare questo livello, il grafico potrebbe continuare ad oscillare nella sua fase laterale sui supporti di 0,6324 e 0,6230.
Occhi puntati naturalmente sull’indice PMI statunitense delle 16,00 (ora italiana) e su disoccupazione USA e NFP di domani.