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Forex, dollaro USA debole: quanto ancora può scendere il biglietto verde?
mercoledì 15 aprile 2015, di
Per la prima volta in 6 giorni di scambi, abbiamo assistito ad una forte debolezza del dollaro USA nel primo pomeriggio di martedì.
Gli investitori avevano bisogno di un motivo per prendere i profitti sulle posizioni long sul dollaro e la pubblicazione dei dati sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti più deboli del previsto ha fornito la scusa perfetta.
La spesa dei consumatori è aumentata per la prima volta in 4 mesi, ma l’aumento dello 0,9% è risultato inferiore alla previsione del mercato dell’1,1%. Escludendo il settore automobilistico e l’acquisto di benzina, la spesa è aumentata solo dello 0,5%.
La spesa potrebbe essere finalmente aumentata ma, dopo tre cali mensili, gli economisti e gli investitori avevano sperato in un risultato molto più forte. La questione ora è se questo influenzerà i piani della Federal Reserve nel rialzare i tassi di interesse.
Il pullback sul dollaro e lo scivolo sui rendimenti dei titoli del Tesoro ci dicono che i partecipanti al mercato stanno prendendo sul serio le vendite al dettaglio di martedì.
Il dollaro è stato colpito anche dal dato sulla fiducia delle piccole imprese, che è sceso bruscamente a marzo mentre i prezzi alla produzione versione core sono leggermente aumentati più del previsto.
Tuttavia, la ripresa della spesa dovrebbe solo rafforzare l’intenzione della Fed di aumentare i tassi di interesse quest’anno. Sono in molti a sostenere che un rialzo dei tassi possa avvenire nel mese di settembre piuttosto che a giugno, e le deboli vendite al dettaglio rafforzano questa opinione.
Con questa prospettiva, il cambio euro dollaro EUR/USD potrebbe testare quota 1.08 e USD/JPY potrebbe scendere a 118.25. Ma ci si aspetta che la correzione del dollaro sia limitata a questi livelli.
Il report sulle vendite al dettaglio non cambierà l’orientamento positivo del mercato nel lungo termine sul dollaro e neanche il rischio di detenere altre valute, come l’euro, la sterlina inglese e il dollaro australiano. Inoltre non elimina il rischio di una Grexit, l’agitazione che potrebbe generarsi dalle elezioni del Regno Unito e la forte possibilità di un taglio dei tassi da parte della Reserve Bank of Australia.
La Federal Reserve potrebbe comunque essere incoraggiata dalla ripresa delle vendite al dettaglio.