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Forex: cambio euro/yen ai minimi da 7 settimane sfiora 140
lunedì 20 gennaio 2014, di
E’ proseguito anche stanotte il ribasso del tasso di cambio euro/yen, che da inizio anno perde ormai il 2,5%. Si tratta chiaramente di un ritracciamento da interpretare come un fisiologico movimento di correzione, dopo un movimento rialzista assolutamente spettacolare nel corso del 2013. I prezzi sono comunque scesi fino a 140,31 sui minimi delle ultime 7 settimane, avvicinandosi così alla soglia psicologica di 140 dove sono posizionati un gran numero di compratori. Il 27 dicembre scorso il cross euro/yen era salito fino a 145,69, il massimo più alto da ottobre 2008. Nonostante il forte calo intraday del cambio, nelle ultime ore è avvenuto un rimbalzo molto consistente che ha riportato le quotazioni sopra 141.
Da un punto di vista tecnico c’è da sottolineare la presenza di una forte resistenza a 141,20, coincidente con la chiusura dell’ultima settimana di trading. Se avverrà un closing superiore a questo livello, il cross euro/yen potrebbe ambire a un rimbalzo molto più consistente: nel giro di qualche giorno è possibile stimare un approdo in area 142,50 prima e 143 poi. Difficile assistere, invece, a un immediato ritorno dei prezzi fino in area 145,70 a causa della debolezza generalizzata della moneta unica e alle forti prese di beneficio sugli short sullo yen, che sul finire dello scorso anno avevano raggiunto i massimi storici. Se non dovesse esserci il breakout deciso della resistenza di 141,20, il cambio euro/yen potrebbe scendere ancora nelle prossime ore.
Tecnicamente si può ipotizzare un ritorno sulla soglia psicologica di 140, che in realtà è anche un supporto statico importante sul grafico giornaliero. Intanto la forza dello yen sui mercati asiatici ha creato non pochi problemi alla borsa di Tokyo, dove l’indice azionario Nikkei-225 ha chiuso con una flessione dello 0,59% a 15.641,68 punti. Perdita più contenuta, invece, per l’indice generale Topix, che ha evidenziato un calo dello 0,27% a 1.293,86 punti. La tenuta della borsa giapponese è stata messa a dura prova dal crollo del titolo Nintendo, che nell’intraday era arrivato a perdere anche il 18% a seguito del taglio della guidance da parte dei vertici societari. Il titolo del famoso produttore di videogiochi ha poi chiuso con una perdita di poco superiore al 6%.