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Fed verso il taglio dei tassi di deposito per aumentare l’inflazione
lunedì 29 agosto 2016, di
La Federal Reserve potrebbe spingere le banche a prestare di più pagando a Wall Street dei rendimenti minori sul denaro depositato presso le casse della banca centrale degli Stati Uniti in un contesto di inflazione bassa; è questo il messaggio di un documento accademico presentato sabato e divulgato dall’agenzia Reuters.
La proposta è una delle tante discusse durante un incontro internazionale delle banche centrali, alla ricerca di vie per stimolare le economie anche dopo i tagli dei tassi di interesse vicini allo zero o in territorio negativo e l’erogazione di liquidità all’interno delle banche.
Nel documento in questione, l’economista Ricardo Reis presenta una nuova strada per la Fed: pagare alle banche dei rendimenti sulla liquidità detenuta presso la banca centrale, uno strumento che potrebbe potenzialmente velocizzare la corsa dell’inflazione verso il target della Fed al 2%.
Attualmente le banche detengono circa 2,6 mila miliardi di dollari presso la Fed, un tesoro gonfiatosi durante il piano di acquisto di obbligazioni della Fed volto a contrastare la recessione tra il 2007 e il 2009.
La Fed paga attualmente lo 0,5 per cento su queste riserve, fatto che alcuni critici vedono come una sorta di omaggio alle banche. La banca centrale utilizza questo tasso come un modo per mantenere i tassi overnight dei prestiti interbancari al di sotto del suo target di riferimento, basandosi sulle operazioni pronti contro termine per impostarne il minimo.
Tuttavia, secondo la proposta di Reis, la Fed potrebbe anche utilizzare il tasso sui depositi come un meccanismo di stimolo, indicizzando i pagamenti al tasso di inflazione. Questo darebbe alle banche un incentivo a prestare quando l’economia è debole ed i prezzi aumentano più lentamente.
"Quando la banca centrale promette un pagamento più piccolo, le riserve sono un investimento meno attraente, così le banche...si spostano dalle riserve ai prestiti",
commenta Reis, accademico presso la London School of Economics.
Le fluttuazioni dei prestiti bancari causate delle variazioni dei prezzi potrebbero aiutare la Fed a mantenere il percorso dell’inflazione verso il target.
I tassi di inflazione negli Stati Uniti e in altre parti del mondo sono stati eccezionalmente bassi negli ultimi anni e i responsabili di politica monetaria sono sempre più preoccupati per la vulnerabilità delle economie di fronte alla deflazione.
Reis ha detto che la sua proposta è "un po’ radicale" e necessità ulteriori studi prima di essere provata.
L’economista ha anche valutato se la capacità della Fed di stimolare l’economia attraverso l’uso del cosiddetto "helicopter money", operazione con cui si andrebbe a creare denaro per poi darlo al governo affinché sia speso senza richiedere un rimborso in cambio.
Reis ritiene che un’operazione del genere possa essere inefficace perché la Fed gira già i suoi profitti al governo e potrebbe ridurre questi trasferimenti dopo una decisione simile, il che porterebbe il governo a tagliare la spesa in futuro.
Fonte: Reuters