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Eurozona: nuove minacce per l’euro. BCE pronta a creare nuovi problemi?

mercoledì 26 giugno 2013, di Erika Di Dio

Mario Draghi potrebbe aver trascorso gli ultimi due giorni a rassicurare i mercati finanziari che la Banca Centrale Europea è pronta ad agire di nuovo se necessario.

Nuove pressioni sulla BCE

Ma quello che il presidente della Bce non ha detto è che la Banca potrebbe essere costretta ad agire già la prossima settimana.

E per l’euro questo può significare solo guai.

Ora è rinata la pressione sulla BCE per tagliare i tassi di interesse, non solo per l’aumento dei costi di finanziamento, ma anche perché lo strumento principale che la banca centrale ha utilizzato per mantenere calmi i mercati nel corso degli ultimi mesi, la minaccia del programma OMT, potrebbe stare iniziando a perdere credibilità.

Il forte aumento dei costi di finanziamento ha avuto luogo in paesi come l’Italia, la Spagna, il Portogallo e la Grecia, perché i timori di un calo della liquidità globale hanno spinto molti investitori internazionali a muoversi verso i safe heaven.

E un aumento sostenuto dei costi di finanziamento comprometterà la fiducia nella capacità di questi paesi di soddisfare i loro impegni di finanziamento.

Rischi per l’euro

Nel caso dell’Italia, queste preoccupazioni sono state aggravate dalle notizie che il paese potrebbe perdere miliardi di euro sui derivati ​​ristrutturati al culmine della crisi finanziaria, anche se questo era già noto.

Ma forse un problema ancora più grande per l’euro è la possibile perdita di credibilità del programma OMT.

Nel suo discorso di oggi, Draghi ha descritto il programma ora come "più essenziale che mai" in questo periodo di incertezza globale.

Piani deludenti

Il guaio è che il programma non è mai stato provato e testato e alcuni analisti temono che una prossima decisione della Corte Costituzionale tedesca al riguardo potrebbe ridurre ancora di più la sua efficacia.

Hans Redeker, capo della strategia globale di valuta estera presso Morgan Stanley, ritiene che, piuttosto che ricorrere a misure non convenzionali, come il programma OMT, la Banca "potrebbe ora essere costretta a tornare a misure di ampia portata come il taglio dei tassi di interesse".

Anche le speranze che i leader dell’Unione europea sarebbero stati in grado di procedere con i piani per una più grande unione bancaria in tutta la regione si sono rivelati deludenti.

Anche se l’ultimo round di discussioni tra i ministri delle finanze è ancora in corso, è probabile che la Germania si opporrà a qualsiasi accordo che espone i suoi contribuenti ad altri debiti prima che il paese concluderà le sue prossime elezioni a settembre.

Con l’euro ormai spinto ben sotto 1,31 dollari, sembra solo una questione di tempo prima che lo stesso cadrà sotto il livello di 1,30 dollari dove era all’inizio di questo mese.

Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Wall Street Journal

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