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Equita SIM taglia il rating sul peso del settore bancario

mercoledì 25 ottobre 2017, di Lorenzo Baldassarre

Gli analisti di Equita Sim riducono le stime di sul settore bancario per il biennio 2018-2019. Rating sul peso in portafoglio abbassato da hold a underweight. Troppo ottimismo sul costo del credito e sulla migrazione da Utp (unlikely to pay) a npl (non performing loans), considerando che la BCE presto non li riterrà differenti.

Equita Sim: sopravvalutazione settore bancario

Equita Sim aveva già il 5 ottobre tagliato il rating sul peso in portafoglio del settore bancario a neutral, dopo la direttiva della BCE in materia di crediti deteriorati, che è stata vista dalle banche italiane come un fulmine a ciel sereno.

Oggi gli stessi analisti hanno previsto un nuovo taglio, esprimendo un giudizio underweight, che nel linguaggio tecnico della finanza significa una previsione al ribasso, sul peso in portafoglio del settore bancario. Equita Sim ritiene che quest’ultimo sia sopravvalutato del 9%.

Proprio in virtù di quanto annunciato, Equita Sim ha dato anche indicazioni al ribasso sul rating di due banche italiane: Ubi Banca e BancoBpm.

Sulla prima la sim italiana ha posto un target price di 4,3€, scostandosi dalla precedente previsione di 4,8€. Il rating viene quindi tagliato da buy a hold. Nel momento in cui si scrive il prezzo per ogni azione di Ubi Banca è pari a 4,15€, dunque Equita sim stima un aumento del solo 4%.

Il target price di BancoBPM passa da 4,2€ a 3,4€, abbandonando anche qui la posizione buy. Il valore corrente del titolo è pari a 3,12€, Equita Sim prevede quindi un incremento dell’8%.

I dettagli del giudizio di Equita sulle banche

La prima motivazione di tale giudizio negativo è relativa al costo del credito. Per Equita i punti base sono 71, per le banche italiane sono invece 50. La visione di quest’ultime è troppo ottimistica. Lo scenario molto positivo per il 2019 pensato dalle stesse sull’allentamento degli Utp (Unlikely to pay) è del tutto irrealistico, secondo la sim italiana.

Sempre in tema di crediti deteriorati, il passaggio da unlikely to pay a non performing loans non può costituire oggetto di sconto sul giudizio, soprattutto per via della nuova direttiva BCE, che sostanzialmente li accorperà in un’unica categoria.

Il 2019 sarà anche l’anno, sempre secondo gli analisti della sim, in cui si vedrà lo scarto maggiore fra le banche che hanno anticipato il derisking da quelle che a fatica raggiungeranno il pareggio di bilancio.

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