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Elezioni 2013: dibattiti Tv e regioni in bilico
giovedì 10 gennaio 2013, di
Sulla recente onda delle elezioni USA 2012, anche le elezioni politiche italiane 2013 vivranno la sua (breve ma intensa) stagione di dibattiti televisivi e rilevazioni sulle intenzioni di voto, nonché sui rumors relativi alle regioni in bilico. Elezioni, quelle italiane, che verranno seguite con molto interesse anche all’estero: prendete ad esempio il caso dell’agenzia di rating S&P, che ha annunciato l’uscita dell’Eurozona dalla crisi, ma che attende con ansia il voto italiano. La sfida, da qui a fine febbraio, sarà soprattutto in Tv, come siamo sempre stati abituati.
Dibattiti Tv: Mediaset vs Sky
Sky si è accaparrata infatti l’attesissimo confronto a tre: potrebbe andare in onda l’8 febbraio su SkyTg24 e gli sfidanti potrebbero rispondere ai nomi di Silvio Berlusconi, Mario Monti e Pierluigi Bersani. Centrodestra, Centro e Centrosinistra. Un confronto all’americana che è stato già sperimentato con le primarie del PD.
In tempo di campagna elettorale, infatti, è battaglia anche tra le principali emittenti televisive. Sarah Varetto, direttore di Sky Tg24, ha annunciato l’ipotesi del confronto in occasione della presentazione della programmazione elettorale del canale: "Sia Berlusconi, sia Monti, sia Bersani hanno accettato il confronto in coda alle interviste che Semprini ha fatto loro nei giorni scorsi. Puntiamo a realizzare il confronto con tutti e tre l’8 febbraio, a fare un evento riprendendo l’esperienza di quanto fatto per le primarie".
Il palinsesto elettorale di Sky non si ferma di certo qui: fino al 24 febbraio andrà in onda la trasmissione "Lo spoglio", condotta da Ilaria D’Amico, che ha come scopo quello di avvicinare alle elezioni politiche 2013 anche il pubblico meno interessato e che andrà in onda il lunedì e il mercoledì, basandosi su interviste incentrate sui programmi elettorali proposti dai leader.
La domenica andrà in onda l’intervista di Maria Latella, mentre Paola Saluzzi, a Sky Tg24 Pomeriggio, si occuperò di analizzare i sondaggi Tecné. Gianlunca Semprini proseguirà con la trasmissione "Il Confronto", mentre la novità è rappresentata da "Il Sorpasso", dove il giornalista e l’ospite gireranno per la capitale su una Fiat Doblò trattando temi di politica e non solo.
Dopo l’annuncio di Sky, la reazione di Mediaset non si è fatta attendere: il direttore del Tg5 Clemente J. Mimun ha infatti annunciato un confronto in "prime time" su Canale 5, su cui tuttavia ancora non si conoscono i dettagli.
Regioni in bilico
Il Senato è in bilico. Il meccanismo di voto, infatti, in base al Porcellum, prevede la necessità di una maggioranza su base nazionale alla Camera, mentre al Senato l’assegnazione avviene su base regionale, con seggi fissi per la coalizione vincente e seggi da spartire per tutti gli altri.
Sotto questo aspetto le Regioni diventano decisive: tra quelle più in bilico figura senza alcun dubbio la Lombardia, dove il Centrosinistra e il Centrodestra, nei sondaggi Ipsos rilevati dal Sole24Ore, sono dati alla pari (32,5%), mentre la lista Monti è terza con il 16,3% delle preferenze.
Anche in Veneto le due principali coalizioni sono praticamente alla pari, mentre in Campania il Centrodestra sta accorciando sempre di più le distanze che lo separano dal PD, che attualmente ha il 30,5% dei consensi, contro il 28,5% della sua più diretta concorrente. Terza la lista Monti con il 14,2% delle preferenze, mentre stupisce l’avanzata galoppante di Antonio Ingroia, con l’11,2% delle preferenze.
L’ultima regione in bilico è la Sicilia: il Centrodestra è avanti con il 27% delle preferenze, distaccato dal Centrosinistra (22,9%). Qui la terza forza politica è il Movimento 5 Stelle, con il 19,8% delle preferenze, mentre la lista Monti è quarta con il 16,2% dei consensi.
Alla luce di questi risultati, qualora la coalizione di Centrosinistra dovesse perdere Lombardia e Veneto, non conquisterebbe la maggioranza al Senato. Ed è quello che spera Mario Monti, il quale, al fine di pesare nel prossimo governo, dovrà tifare Berlusconi allo scopo di risultare decisivo per una coalizione ai fini della formazione di governo.