Dudley (FED): tassi Usa potrebbero non essere alzati nel 2015

Il governatore della Federal Reserve di New York, William Dudley, ha dichiarato che la FED potrebbe anche non alzare i tassi di interesse negli Stati Uniti nel corso del 2015. Nel corso di una conferenza tenutasi ad Abu Dhabi, Dudley ha sottolineato che il ritocco all’insù dei tassi atteso dal mercato il prossimo anno ci sarà soltanto “se tutto dovesse andare per il verso giusto”. Il numero uno della FED di New York non esclude, quindi, l’ipotesi di un rinvio della stretta sui tassi, dopo che l’istituto monetario statunitense ha già azzerato il programma di quantitative easing sul finire del mese scorso.

Dudley ha ricordato che, nonostante il costante calo avvenuto negli ultimi anni fin sotto il livello del 6%, il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti resta su valori ancora troppo elevati per gli standard del paese. Inoltre il tasso di inflazione è su livelli piuttosto bassi, per poter pensare di alzare i tassi. Insomma l’aumento del costo del denaro negli USA resta una possibilità concreta (stimata per ora nella seconda metà del 2015), ma allo stesso tempo non è detto che ciò avverrà il prossimo anno. Le dichiarazioni di Dudley hanno un tono particolarmente dovish, se confrontate invece con quelle rilasciate dal governatore della FED di Philadelphia.

Infatti ieri Charles Plosser aveva dichiarato che l’aumento dei tassi di interesse non avrebbe intralciato il processo di espansione della prima economia mondiale, facendo intendere che nel board della FED ci fosse già un plebiscito per l’incremento del costo del denaro. Sul mercato delle valute il dollaro statunitense ha rallentato la sua corsa, anche a causa delle prese di beneficio dopo il recente rally. Il tasso di cambio euro/dollaro quota intorno a 1,2470, comunque non molto distante dai bottom di periodo posti in area 1,2360. La maggior parte degli analisti finanziari stima un approdo del cambio a 1,20 entro il 2015.