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Draghi: serve più Europa. Il futuro? Siamo ad un bivio
venerdì 24 maggio 2013, di
Mario Draghi, presidente della Banca Centrale Europea, si inserisce nel dibattito politico ed economico che caratterizza l’Europa negli ultimi periodi: oggi, rispetto ad un anno fa le condizioni d’Europa sono decisamente migliorate, ma perché le cose funzionino davvero serve maggiore integrazione.
Ci vuole più Europa
In una serata di gala con le aziende della City finanziaria di Londra, il discorso di Draghi suona come un invito al ripensamento da parte del Regno Unito a quello che comunemente chiamiamo "Brexit".
Come ha detto lui stesso, la BCE ha prevenuto "il panico dei mercati e il tracollo finanziario" d’Europa.
Possiamo dire con molta sicurezza che la nostra Unione Economica e Monetaria è più stabile oggi che un anno fa.
La risposta alla crisi non è meno Europa, ma più Europa.
La BCE, come istituzione alla base dell’integrazione Europea, ha avuto un ruolo in prima linea nel combattere la crisi.
La credibilità della BCE ed il suo impegno nel raggiungere gli obiettivi primari è un dato di fatto per i mercati e per i cittadini d’Europa.
Mario Draghi, 23 maggio 2013
I mercati "sanno ormai che l’Euro è una valuta forte e stabile", ha detto Draghi al pubblico, ad un anno di distanza circa dalla ormai nota promessa di fare "tutto il necessario" per salvaguardare il futuro della moneta unica.
Ad ogni modo, ha poi aggiunto Draghi, le condizioni economiche della regione devono ancora migliorare ed i governi non possono interrompere il percorso di riforme strutturali e dell’unione bancaria.
La crisi che affrontiamo oggi ha infinite sfaccettature e ciò significa che anche la risposta della politica deve essere sfaccettata e deve coinvolgere più istituzioni diverse.
Per un Regno Unito più Europeo
Quando la discussione si è spostata al tema di un potenziale referendum che metta al voto l’adesione britannica all’UE, i toni si accendono, ma Draghi preferisce le vie traverse e sottolinea l’importanza di una mutua cooperazione:
Ciò che posso dire è che l’Europa ha bisogno di una Inghilterra più europea tanto quanto il Regno Unito ha bisogno d’una Europa più inglese.
Come già detto, Draghi ha preferito non prendere parte direttamente nel dibattito tra i pro e contro dell’adesione all’UE, ma ci tiene a sottolineare la "profonda interconnessione" economica e finanziaria che esiste tra Regno Unito ed Europa.
"Con tante interconnessioni così profonde, il Regno Unito e l’euro area hanno un interesse comune: la stabilità del funzionamento del sistema economico e, in particolare, dei mercati finanziari."
Il futuro dell’Europa è ad un bivio
Draghi insiste, ancora una volta, sull’urgenza di creare un’unione bancaria che consenta alla BCE di svolgere il ruolo di supervisore e che disponga di un fondo di risoluzione. L’unione bancaria è l’unico modo per interrompere quel circolo vizioso esistente tra il settore bancario e il debito sovrano in Europa.
All’Europa serve un futuro fatto di maggiore integrazione. Unione Monetaria ed Unione Europea hanno davanti a sé un bivio, conclude Draghi:
- trovare il modo di adattarsi alle nuove condizioni, causate da anni di crisi e recessione;
- oppure non fare nulla e andare verso la dissoluzione.
Quale strada sceglierà l’Europa?