Home > Altro > Archivio > Draghi: la strategia BCE dei tassi di interesse. I punti del discorso di (…)

Draghi: la strategia BCE dei tassi di interesse. I punti del discorso di Bruxelles

lunedì 18 febbraio 2013, di Federica Agostini

Al suo discorso al Parlamento Europeo di Bruxelles, il presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, parla delle condizioni economiche della zona Euro e dell’approccio politico della banca centrale.

E’ di fondamentale importanza, spiega Draghi, il ruolo della BCE nella promozione delle riforme strutturali necessarie alla ripresa economica, ma anche nell’avvio del Meccanismo di Supervisione Unico del sistema bancario, un passo fondamentale verso l’unione fiscale.

Non a caso, infatti, i temi centrali dell’intervento di Draghi riguardano proprio l’analisi delle implicazioni di una politica monetaria a tassi di interesse molto bassi e l’implementazione del Meccanismo di Risoluzione Unico.

Non manca certo il riferimento al tasso di cambio dell’Euro che, ripete ancora una volta il numero uno della banca, non è e non può essere un target per la politica monetaria della BCE.

Euro: gli sviluppi economici e monetari

  • L’attività economica dell’Eurozona ha subito una contrazione durante l’ultimo trimestre del 2013 e si prevede che il 2013 inizi all’insegna della stessa debolezza parzialmente dovuta alla scarsa fiducia di investitori e consumatori nella capacità di riforma dei settori privati e pubblici, ma anche da una più generale scarsezza di domanda.
  • Alla fine dell’anno dovrebbe sopraggiungere una ripresa economica grazie a:
     il generale rafforzamento della domanda su scala globale,
     la politica accomodante della BCE,
     il miglioramento delle condizioni dei mercati finanziari nell’area Euro,
     investimenti mirati al rilancio dell’economia.

Mercati finanziari e outlook economico

Il miglioramento dei mercati finanziari, rispetto alla scorsa estate, è stato significativo, ma l’outlook economico della zona Euro continua a rimanere sommesso.

I rischi di ribasso dell’economia dell’Eurozona riguardano:

  • la possibilità di scarsità di domanda, tanto dall’interno quanto dall’esterno;
  • il rallentamento dell’implementazione delle riforme strutturali dell’area Euro;
  • gli squilibri geopolitici che caratterizzano i paesi industrializzati che potrebbero avere effetto anche sui mercati finanziari.

Rischi per lo sviluppo dei prezzi

 L’inflazione è scesa, come previsto, durante il mese di gennaio e dovrebbe scendere, nel breve termine, al di sotto del 2%.

 I rischi che riguardano la stabilità dei prezzi rimangono bilanciati nel medio termine sebbene potrebbero subire un aumento dovuto alla variazione dei prezzi delle imposte indirette, oppure un ribasso a causa dell’eccessivo apprezzamento dell’Euro.

  • La BCE non imporrà alcun target sul tasso di cambio dell’Euro, ma monitorerà la situazione affinché gli sviluppi dei mercati valutari non abbiano ripercussioni sulla stabilità dei prezzi della zona Euro.

Tassi di interesse bassi: l’impatto

L’impatto della crisi finanziaria sull’economia e sulla stabilità dei prezzi nella regione dell’Euro è stato un evento senza precedenti e al quale la Banca Centrale Europea ha deciso di fare fronte adottando sostanzialmente due misure:

  • l’adozione di tassi di interesse storicamente bassi allo 0.75%
  • l’attivazione di un programma di acquisto OMT.

 Questa politica allentata, spiega Draghi, presenta almeno tre sfide:
1. Tassi di interesse molto bassi potrebbero minare la capacità di investitori e risparmiatori di generare ritorni utili;
2. Un periodo protratto di interessi molto bassi potrebbe indurre le Banche ad operare con meno perizia nella gestione del rischio, concedendo un esubero di credito anche ad aziende che non siano in grado di ripagare.
3. La tenuta "accomodante" della banca centrale potrebbe portare alla creazione di bolle immobiliari o di altro tipo.

 Come si possono evitare questi rischi? La strategia monetaria della Banca Centrale Europea, ha spiegato il governatore, si focalizza sull’orizzonte del medio termine e prende in considerazione gli sviluppi monetari nell’analisi dei rischi che riguardano la stabilità dei prezzi.

 Sui tassi di interesse, Draghi ha aggiunto:

"Sia ben chiaro che le variazioni dei tassi di interesse ufficiali, di solito, non sono il miglior strumento per affrontare gli squilibri finanziari. Questi dovrebbero essere presi in considerazione solo in circostanze molto particolari, ad esempio quando un aumento diffuso dei prezzi delle attività minaccia la stabilità dei prezzi nella zona euro nel suo complesso.

In mancanza di tali squilibri rilevanti dal punto di vista dell’area dell’euro, gli strumenti adeguati per contrastare gli squilibri nel settore finanziario ed eventuali disallineamenti dei prezzi delle attività sono da ricercarsi a livello nazionale. Per evitare l’accumulo di rischi eccessivi nel sistema finanziario o nei mercati immobiliari, le autorità nazionali hanno a loro disposizione tasse e strumenti di vigilanza."

Meccanismo unico di risoluzione

Il meccanismo di risoluzione dovrebbe essere composto da un’autorità, complementare all’attività. Draghi individua almeno quattro buone ragioni che esprimono la necessità, per l’Eurozona, che il meccanismo di risoluzione sia implementato dalla presenza di un’autorità garante:

  • L’autorità garantirebbe l’imparziale e tempestiva risposta nel processo di decisioni relativo a qualsiasi paese d’Europa evitando così gli scontri su eventuali interessi nazionali;
  • L’autorità garantirebbe al contempo l’adozione di una strategia dei costi di risoluzione, minimizzando così eventuali spese dei consumatori;
  • L’autorità di supervisione del sistema di risoluzione è imprescindibile nella costituzione di un meccanismo di supervisione unico del sistema bancario;
  • La creazione di una autorità di questo genere consentirebbe di interrompere il circolo vizioso tra banche e debito pubblico.

 Per un corretto funzionamento, tale Autorità dovrebbe:

  • Inserirsi in un contesto robusto che la fornisca di fondi e poteri risolutivi;
  • Accesso ai finanziamenti risolutivi;
  • Possedere un impianto istituzionale che ne garantisca l’indipendenza, la credibilità e l’operatività.

Conclude Draghi:

La Commissione sta attualmente valutando le opzioni per l’ancoraggio istituzionale dell’Autorità di Risoluzione Unica. Attendo la proposta che dovrà garantire queste tre caratteristiche essenziali.

 Fonte: ecb.int - Introductory statement on Economic and Monetary Affairs of the European Parliament

Un messaggio, un commento?

moderato a priori

Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Chi sei?
I tuoi messaggi

Questo form accetta scorciatoie di SPIP [->url] {{bold}} {italic} <quote> <code> e il codice HTML <q> <del> <ins>. Per creare un paragrafo lasciate semplicemente una riga vuota.