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Draghi: basta politica monetaria, i governi facciano la loro parte

giovedì 27 novembre 2014, di Flavia Provenzani

(Radiocor) Il rischio al ribasso influisce sulle prospettive di crescita dell’Eurozona.
Il presidente della BCE Mario Draghi, intervenuto a Helsinki, non usa mezze parole, nonostante le dichiarazioni della settimana scorsa riguardo il futuro arrivo del Quantitative Easing.

Draghi sostiene che “la sovranità sul processo decisionale economico dovrebbe essere esercitata congiuntamente” perché nell’Eurozona “le scelte di politica economica sono interdipendenti”.

Draghi sottolinea quindi il bisogno di “un’ulteriore condivisione di sovranità in questo ambito”.

Nel discorso al parlamento finlandese ha poi aggiunto che tutto ciò potrebbe tradursi in "un balzo da regole comuni a istituzioni comuni".

Interessante l’ultimo intervento di Draghi, circa la politica monetaria.
Nel suo discorso parla di una politica monetaria che “non può fare da sola tutto
il lavoro pesante”.
Chiaro appello a tutti i governi dei Paesi membri:
“Tutti gli attori del campo politico, sia livello nazionale sia a livello europeo, devono fare la loro parte."

È questa la condizione che il presidente della BCE Mario Draghi individua per cercare di “sistemare” l’economia dell’Unione Europea.

Smettere di guardare solo alla politica economica della BCE e iniziare a fare qualcosa a livello Paese: tutto questo "dovrebbe rientrare in una strategia che rimette l’ecomonia dell’Eurozona in pista".

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