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Dall’Ilva ad Alitalia, al Mise il 2019 inizia in salita
lunedì 24 dicembre 2018, di
Anno nuovo problemi vecchi. Il 2019 si appresta a ricominciare nel segno della continuità: sono ancora tante e ancora irrisolte le vertenze aperte sul tavolo del Mise.
138 i dossier di crisi aziendali in discussione a Roma, con circa 210 mila dipendenti coinvolti. I dati diffusi dall’Ansa arrivano da fonti dello stesso Ministero.
Lavoro e vertenze, fine dell’anno senza una soluzione
Tra le vertenze più note ci sono Alitalia e Ilva, ma le aziende in difficoltà sono molte e appartengono ai settori più disparati: dalla siderurgia (Aferpi di Piombino all’Ast di Terni) all’agroalimentare (dal caffè Hag alla cioccolata Pernigotti), fino ai trasporti soprattutto quelli ferroviari (tra cui Bombardier e l’ex Firema).
Non va meglio alla Grande distribuzione organizzata (con IperD e diverse Coop).
I tecnici del dicastero, condotto dal ministro Luigi Di Maio avranno un’agenda fitta-fitta di appuntamenti fino al prossimo 20 gennaio: da Piaggio Aero a Bombardier, da IperD a Ferroli, alle Acciaierie di Terni.
Sotto i riflettori del Mise anche la crisi Alitalia, entro la fine gennaio si cercherà di capire il futuro del progetto presentato da Fs.
Su Ilva, proprio ieri, il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, durante un incontro organizzato nello stabilimento siderurgico di Taranto ha voluto ricordare come:
“la sicurezza degli uomini che lavorano, la loro salute e quella di coloro che vivono attorno a questo colosso dell’ingegno e dell’industria umana, è una priorità che non può passare in secondo piano rispetto alle pur legittime esigenze economiche”.
Brescia: regalo di Natale a Bramini, fallito con un credito milionario verso lo Stato
Nonostante il credito di 4 milioni di euro vantato nei confronti dello Stato, per l’imprenditore Sergio Bramini era stato dichiarato il fallimento. Oggi arriva una buona notizia: il Tribunale di Brescia ha accolto l’istanza di liquidazione, presentata dal suo legale.
Tale iniziativa bloccherà immediatamente l’esproprio dell’azienda. Bramini aveva ricevuto la solidarietà anche da Di Maio e Salvini.
“Sono commosso, è una delle più belle Vigilie di Natale della mia vita. Ma ora, più di prima, voglio che venga approvata una legge a tutela di chi vive i miei stessi problemi. E sogno di ricomprare la mia casa”.