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Dal 20 agosto al 19 settembre è tempo di pagare: la piovosa (e salata) estate degli italiani
mercoledì 30 luglio 2014, di
400 adempimenti in poco più di un mese. Questo è quanto l’erario richiede ai suoi contribuenti in un periodo strettissimo, dal 20 Agosto al 19 Settembre, e per di più proprio quando solitamente l’Italia si ferma per l’estate. Ma quest’anno no, i prodi italiani, già soggetti al fisco più esoso d’Europa, daranno anche prova di essere forti e faranno i conti con tutti gli adempimenti e la relativa burocrazia, invece che godersi le vacanze!
Infelici battute a parte, l’esigenza di un cambiamento radicale è avvertita oramai da tutti e anche Matteo Renzi si è espresso con queste parole:
«Se noi semplifichiamo la burocrazia, diamo efficienza al Fisco, diamo semplicità alle regole sul lavoro possiamo uscire dalla crisi che è europea e non solo italiana. Poi il tempo ci dirà se abbiamo ragione noi o i gufi».
Tutti coinvolti nella girandola delle tasse
Praticamente nessuno resterà escluso in questo mese di fuoco, perché ce n’è proprio per tutti. I 410 adempimenti infatti riguardano i 770, l’Irpef, l’Ires, l’Irap, l’IVA, le addizionali regionali e poi ancora l’INPS, la Tobin tax, l’imposta sostitutiva sui capital gain e sui redditi di capitale.
Sempre in questo periodo scadono i termini per il versamento dei contributi previdenziali dei lavoratori dipendenti, artigiani, commercianti, collaboratori, lavoratori domestici, e i diritti dovuti alle Camere di commercio. Se volessimo fare una classifica, dovremmo mettere sul podio gli imprenditori individuali che dovranno fare i conti con ben 171 adempimenti, seguiti dai professionisti con 167 e dagli enti non commerciali con “soli” 72 adempimenti. A seguire poi tutti gli altri, e il bello è che non per tutti gli adempimenti le date sono certe, il che rende impossibile una qualunque forma di pianificazione per le aziende coinvolte.
Per chi volesse consultare il lunghissimo elenco delle scadenze fiscali del prossimo agosto, trovate a questa pagina il link al file ufficiale disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Cambiare si deve
Gli addetti ai lavori sostengono che per eliminare questo collo di bottiglia la soluzione potrebbe essere allargare le vie di accesso al Fisco, a suon di semplificazioni.
«Una soluzione che continuiamo a proporre ormai da tempo, anche nell’ambito della riforma fiscale che in questo momento è in Parlamento - afferma Marina Calderone, presidente del Coordinamento unitario delle professioni -. Un esempio illuminante in tal senso è rappresentato dall’introduzione della cosiddetta contrapposizione di interessi: consiste nel rendere detraibile tutto quello che il contribuente spende, senza alcun limite. Questo avrebbe una serie di vantaggi: pagamento delle imposte sui redditi effettivi; interesse a richiedere la ricevuta o lo scontrino per qualsiasi pagamento; azzeramento degli adempimenti trattandosi di semplici conteggi di detrazione. Sarebbe un modo efficace anche per favorire l’emersione del nero. È un metodo scelto da molti altri Paesi, Stati Uniti in testa, ma che in Italia non riusciamo a far adottare.»
In questo modo anche il numero degli adempimenti si ridurrebbe notevolmente.