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Crisi: la nuova strategia della BCE
giovedì 17 novembre 2011, di
BCE - La BCE potrebbe prestare denaro al FMI perché rafforzi l’EFSF, il Fondo di salvataggio europeo. Questo è quanto riferito da una fonte a proposito dei colloqui tra i leader della zona euro e il Fondo monetario internazionale. In pratica, un modo per rientrare dalla finestra, dato che la BCE non ha il diritto di passare attraverso la porta.
Funzionari della zona euro e del Fondo monetario internazionale (FMI) hanno discusso circa la possibilità che la Banca centrale europea (BCE) possa prestare denaro al FMI in modo che, a sua volta, elargisca risorse sufficienti al fondo di salvataggio europeo, consentendo ai paesi in difficoltà dell’Europa - soprattutto pesi massimi come l’Italia - di beneficiare di un aiuto, se necessario.
"Le discussioni su questo tema sono in corso (...) Questa potrebbe essere una soluzione per aggirare le restrizioni legali della BCE", ha detto un funzionario a conoscenza dei colloqui. Un’altra fonte ha confermato che questa idea è stata studiata.
Lo scenario si va delineando, mentre i leader europei vogliono vedere una BCE - con le sue risorse illimitate - maggiormente coinvolta nella risoluzione della crisi del debito della zona euro, la cui gravità si accentua e che minaccia ora di travolgere l’Italia, e persino la Francia.
Gli economisti ritengono che solo la BCE sia ora in grado di offrire una garanzia credibile ai mercati, in quanto i piani per incrementare la potenza di fuoco dell’EFSF, il fondo di salvataggio della zona euro, a 1.000 miliardi di euro, è improbabile possano pienamente concretizzarsi o, anche se ciò dovesse acacdere, essere sufficienti.
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Ma la legge europea vieta alla BCE di finanziare il debito pubblico. La banca ha ripetutamente detto che non sarebbe diventato il prestatore di ultima istanza per i governi della zona euro, i quali, in primis, dovrebbero completamente rivedere quelle plitiche che hanno creato l’enorme debito pubblico e arrestato la crescita.
I politici hanno discusso, quindi, come ottenere un maggior coinvolgimento della BCE nella lotta contro la crisi, senza che questo rischi di mettere in pericolo la sua indipendenza. Un prestito di denaro al FMI, piuttosto che a un governo della zona euro, potrebbe essere un’alternativa.
"E ’solo un’idea, almeno per ora", ha detto un funzionario della zona euro. L’ Articolo 23 dello statuto della BCE afferma che "la BCE può effettuare tutti i tipi di operazioni bancarie con paesi terzi e organizzazioni internazionali, comprese le operazioni di assunzione ed erogazione di prestiti".
Il Fmi potrebbe poi utilizzare il denaro della BCE per finanziare varie operazioni di soccorso nella zona euro, come salvataggi, linee di credito precauzionali, da solo o in collaborazione con l’EFSF.
Un prestito da parte della BCE al FMI contribuirebbe anche ad alleviare le critiche, sollevate al di fuori della zona euro dai paesi membri del FMI, secondo cui tutte le risorse del fondo - che provengono da tutti i membri del FMI - sarebbero utilizzate per la zona euro, relativamente ricca.
Per evitare un crollo del mercato del debito della zona euro, la BCE sta comprando titoli di Stato sul mercato secondario - lo starebbe facendo per migliorare la trasmissione della sua politica monetaria, che i mercati obbligazionari altamente volatili stanno distorcendo- .
La BCE ha sottolineato però, che tali acquisti sono stati di portata limitata e di natura temporanea -un timido approccio agli occhi del mercato.
Mentre tale operazione può essere progettata per mantenere la pressione sui governi affinché attuino le necessarie riforme, i politici della zona euro ritengono che sia anche il modo più costoso possibile per affrontare la crisi.