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Crisi Eurozona: speranze per la Germania, disperazione per la Francia

martedì 29 gennaio 2013, di Erika Di Dio

L’indice flash PMI dell’Eurozona per il mese di Gennaio ha mostrato segni positivi nel complesso, anche se bisogna rilevare che la contrazione continua in tutta la regione.I dati suggeriscono che la recessione economica dell’Eurozona si è attenuata all’inizio del 2013. Mentre i dati ufficiali probabilmente confermeranno che la regione si è contratta ad un tasso più forte nell’ultimo trimestre dello scorso anno, da allora le prospettive si sono ravvivate a Gennaio dopo aver visto il calo nell’attività economica più basso dallo scorso Marzo.

Ritorno alla crescita o inizio deludente?

Anche gli indicatori lungimiranti, come la fiducia delle imprese e il rapporto tra nuovi ordini e scorte, suggeriscono che il tasso di declino continuerà a rallentare nei prossimi mesi e si può prevedere un ritorno alla crescita durante la prima metà del 2013.

Persistono tuttavia segni preoccupanti di debolezza, con le imprese che tagliano il personale ad un ritmo più veloce e che riflettono la necessità di mantenere i costi più bassi possibili di fronte alla perdurante incertezza sulle prospettive economiche.

Anche i trend sono rimasti divergenti in maniera preoccupante all’interno dell’area della moneta unica, creando tensioni per i politici. Mentre la Germania sta segnalando un rafforzamento, la Francia sta assistendo al più ripido rallentamento dall’inizio del 2009.Così a differenza della Germania, la Francia continua a scivolare verso il basso a colpi di austerità.

I dati dell’Indice Flash PMI segnalano quindi un inizio di 2013 molto deludente e aggiungono alle preoccupazioni il fatto che l’economia francese stia scivolando in recessione. Performance negative sia dal settore manifatturiero che da quello dei servizi hanno portato al più ripido calo della produzione in quasi 4 anni, mentre il ritmo delle perdite di posti di lavoro sembra essersi stabilizzato.

Anche se è difficile trovare aspetti positivi in queste cupe cifre, ci sono stati un paio di barlumi di speranza dal settore dei servizi, dove il declino delle nuove attività si è attenuato e le imprese hanno mostrato un modesto miglioramento delle attese in relazione all’attività.

Situazione Francia-Germania

La Francia in termini di struttura economica è molto più simile ad una nazione periferica che ad una centrale, quindi questo continuo rallentamento non è una sorpresa. Ora sta facendo peggio di alcune nazioni della “periferia”.

Dal grafico, si può vedere che gli indici PMI della Francia e della Germania non si sono mai discostati per lungo tempo, quindi sarà interessante vedere chi vincerà l’attuale braccio di ferro.

Altri dati negativi

La Francia tuttavia non è stata l’unica colpita da notizie negative. Ad esempio, la disoccupazione spagnola ha toccato un nuovo record, con ora quasi 6 milioni di persone senza lavoro. Anche se le cifre sono già abbastanza cupe, la situazione sembra destinata a peggiorare ulteriormente.

Secondo l’organismo nazionale di statistica INE, alla fine dell’ultimo trimestre del 2012, il tasso di disoccupazione in Spagna ha raggiunto il 26%, salendo da un tasso del 25% nei precedenti 3 mesi. Tutto questo è in linea con i dati del Pil spagnolo usciti la scorsa settimana: la banca centrale della Spagna ha detto che la recessione nella quarta più grande economia dell’eurozona si è intensificata nel corso dell’ultimo trimestre del 2012, dopo che il governo del primo ministro Mariano Rajoy alla fine di Settembre ha approvato il suo quinto pacchetto di austerità in un anno per scongiurare un deterioramento della situazione.

Nella prima stima della performance economica del quarto trimestre, la banca spagnola ha detto che l’economia si è contratta dell’1,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e probabilmente si contrarrà dello 0,6% rispetto al trimestre precedente.

Notizie simili dall’Italia

La recessione in Italia sarà peggiore di quanto precedentemente previsto, secondo quanto detto dalla banca centrale che ha tagliato le stime sul Pil del 2013 a causa della debolezza dell’economia globale e la deludente domanda interna.

Il Pil italiano probabilmente si contrarrà dell’1% quest’anno, ha detto Bankitalia nel suo bollettino economico. “Nel nostro paese, la domanda interna ancora non ha ancora raggiunto un punto di svolta”, ha riferito la banca. La previsione sul Pil più bassa del previsto è stata causata dal “peggioramento dello scenario internazionale e la persistente debolezza dell’attività economica degli ultimi mesi”.

Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Naked Capitalism

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