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Cosa succede in Alitalia: i dettagli del nuovo piano industriale

lunedì 9 gennaio 2017, di Antonio Atte

Cosa succede in Alitalia: i dettagli del nuovo piano industriale - Oggi alle 11 il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, insieme ai colleghi dell’Economia Pier Carlo Padoan e dei Trasporti Graziano Delrio, ha ricevuto i vertici di Alitalia, con in testa l’amministratore delegato Cramer Ball (ma non il presidente Luca Cordero di Montezemolo), oltre al numero uno di Etihad James Hogan, per fare il punto della situazione sulla crisi della compagnia aerea di bandiera. Mercoledì, invece, sarà la volta dell’incontro tra l’azienda e i sindacati.

Nel corso della riunione sono stati illustrati al governo i dettagli del nuovo piano industriale: un’occasione per fare chiarezza sui sacrifici necessari al rilancio l’azienda, a partire dal nodo esuberi e dal taglio dei costi.

Stando alle ultime indiscrezioni, le uscite potrebbero essere addirittura 4mila e non 1.600 come era stato inizialmente ipotizzato.

L’esecutivo - irritato per il ritardo con cui è stato messo al corrente della situazione - considera Alitalia un’azienda ancora strategica dal punto di vista industriale nel futuro, per questo i tre ministri pretendono risposte certe sulle linee guida dei prossimi anni.

Cosa succede in Alitalia: i dettagli del nuovo piano industriale

Il nuovo piano industriale 2017-2020 di Alitalia-Etihad è stato varato dal cda del 22 dicembre ed è ancora in fase di definizione.

La flotta messa a terra nell’immediato sarà formata da 23 aerei di medio raggio su 98 velivoli complessivi ora in flotta, mentre entro il 2020 quella di lungo raggio dovrebbe avere almeno 8 aerei in più rispetto agli attuali 24. Secondo Gianni Dragoni de Il Sole 24 Ore

“l’incremento potrebbe essere maggiore, fino a 16 macchine in più, se Alitalia riuscisse ad aumentare i voli verso il Nord America rinegoziando gli accordi della joint venture transatlantica con l’americana Delta e Air France-Klm”.

Oltre agli esuberi, il piano prevede un’operazione di contenimento di costi che entro il 2021 dovrebbe generare risparmi per circa un miliardo di euro. Il piano abolirà le tratte sul breve e medio raggio non redditizie (la Fiumicino-Malpensa sarà definitivamente cancellata a partire dal primo febbraio) e alcune a lungo raggio (come Seul e Rio de Janeiro).

Per la compagnia italiana si prospetta una sorta di sdoppiamento: da una parte Alitalia manterrà il suo tradizionale servizio per quanto riguarda rotte a lungo raggio, dall’altra sarà introdotto un nuovo modello per le rotte a breve-medio raggio, ovvero per i voli nazionali e continentali.

Cosa succede in Alitalia: le banche vogliono un nuovo ad

In merito alle banche, gli azionisti di peso Intesa Sanpaolo e Unicredit non sono contenti della cura Etihad. Il partner arabo aveva promesso un ritorno all’utile per quest’anno, mentre ci sarà una perdita di almeno 500 milioni di euro.

I due istituti - che hanno recentemente sbloccato 180 milioni di linee di credito già in essere ma congelate - chiedono la testa dell’ad Ball e nonostante il presidente Montezemolo abbia blindato il manager, si fa il nome di Corrado Passera per l’eventuale successione.

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