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Compensazione crediti con la Pubblica Amministrazione e cartelle esattoriali: in arrivo il decreto per il 2014
giovedì 12 giugno 2014, di
Anche nel 2014 le cartelle esattoriali potranno essere compensate con eventuali crediti vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione. A dirlo, ieri, è stato il sottosegretario all’economia Enrico Zanetti, durante un question time tenutosi presso la commissione Finanze della Camera dei Deputati. E’ in arrivo, infatti, un apposito decreto interministeriale, come previsto dall’articolo 12, comma 7-bis del dl 145/2013.
La compensazione dei crediti nel 2014, come funziona?
Il decreto, che porterà la firma congiunta del Ministro dell’Economia e del Ministro dello Sviluppo Economico, stabilirà le modalità operative per la compensazione, nel 2014, delle cartelle esattoriali in favore delle imprese titolari di crediti maturati e certificati verso la Pubblica Amministrazione, purchè sussistano le seguenti condizioni:
- Devono essere non prescritti, certi, liquidi ed esigibili;
- Devono provenire da somministrazione, forniture, appalti e servizi (anche professionali).
- La somma iscritta a ruolo, invece, dovrà essere inferiore o di pari entità rispetto al credito certificato.
Altre modalità di compensazione
Comunque, in attesa che il decreto in questione veda finalmente la luce, il sottosegretario, nella sua risposta, ha comunque illustrato altre modalità di utilizzo di eventuali crediti. Tra queste:
- La possibilità di cedere il credito alle banche e agli intermediari finanziari;
- L’utilizzo in compensazione dei crediti commerciali maturati al 31 dicembre 2012 con le somme dovute a seguito dell’adesione a forme di deflazione nel contenzioso tributario.
Un provvedimento molto atteso, quindi, soprattutto se consideriamo quante imprese e liberi professionisti si stanno trovando in difficoltà a causa delle inadempienze della Pubblica Amministrazione nei confronti dei suoi fornitori. Infatti, nonostante l’adozione della direttiva 2011/7 CE, la quale impone il termine di 30 giorni per i pagamenti, i tempi risultano ben al di là della media europea, e ciò nonostante la Pa goda di un prolungamento di detti termini, che comunque non dovrebbe mai superare i 60 giorni.