Forex: USD/CAD tra riunione Fed e accordo OPEC. Cosa aspettarsi?

Riccardo Magalotti

13 Dicembre 2016 - 18:33

Il cambio dollaro USA-dollaro canadese è entrato nella settimana clou dell’anno, petrolio e Fed guidano le quotazioni. I ribassi continuano, cosa aspettarci?

Forex: USD/CAD tra riunione Fed e accordo OPEC. Cosa aspettarsi?

Il cambio dollaro USA-dollaro canadese prosegue l’ondata di ribassi che continua ormai dalla fine di novembre. La flessione, iniziata con il rally del petrolio partito sulla scia dell’ottimismo in vista dell’incontro Opec dello scorso weekend, è proseguito poi in attesa della riunione Fed di questi giorni.

Il dollaro canadese è una valuta molto correlata al prezzo del petrolio visto che il Canada ne è uno dei maggiori esportatori, perciò il tasso di cambio ha potuto cavalcare, grazie alla flessione del dollaro USA, tutto il trend rialzista del petrolio che ha trovato conferme con l’accordo raggiunto nello scorso weekend a Vienna tra Paesi OPEC e non OPEC.

Ora però si attende l’esito della riunione della Fed iniziata oggi. Domani si saprà effettivamente se la stretta di politica monetaria sarà confermata, così come si aspettano gli analisti, oppure se i vertici della banca centrale preferiranno avvalersi di un nuovo rinvio. Occhi puntati anche sulle indiscrezioni riguardo le future politiche che verranno adottate dalla Fed.

Cambio USD/CAD: cosa guida il ribasso?

Netto ritracciamento per il cambio tra dollaro USA e dollaro canadese, da fine novembre ad oggi le quotazioni sono passate da 1,355 a 1,31. Al momento il cambio è abbastanza stabile con una leggera flessione dello 0,1%.

A guidare il ribasso è il prezzo del petrolio che continua il suo euforico rally dopo che i paesi produttori hanno raggiunto uno storico accordo di taglio della produzione pari a 1,2 milioni di barili per i paesi OPEC e 600 mila per quelli non OPEC. Con i prezzi del petrolio oltre i 52$ il dollaro canadese ha trovato un notevole spunto di rialzo favorendo il cambio con il dollaro USA. Così facendo le scorte di petrolio dovrebbero cominciare a calare già nei primi mesi del 2017 portando i prezzi del greggio a salire ancora, di conseguenza potrebbe continuare il processo di apprezzamento anche il dollaro canadese.

Il dollaro USA invece rimane in attesa della fine della riunione OPEC per capire cosa ne sarà del rialzo avuto fino a pochi giorni fa. Dopo l’elezione di Trump si è avuto un notevole apprezzamento del biglietto verde nei confronti delle principali major mondiali. Tale apprezzamento però inizia a dare i primi segni di cedimento con gli operatori che hanno preso profitti in vista del meeting Fed di oggi. L’esito della riunione dato per certo ha portato il dollaro a scontare in anticipo la stretta di politica monetaria. In questo caso, se la manovra venisse confermata non dovrebbe cambiare poi molto al dollaro, caso totalmente opposto invece se la Fed dovesse sorprendere tutti optando per un nuovo rinvio. In quel caso oltre a perdere di credibilità dei confronti degli investitori innescherebbe anche un inaspettato crollo del dollaro.

A questo punto non ci resta che attenderne l’esito. Quello che possiamo però anticipare è che, se l’accordo OPEC dovesse continuare senza problemi il petrolio potrebbe continuare ad apprezzarsi facendo apprezzare di conseguenza anche il dollaro canadese, ma d’altro canto però la Fed potrebbe iniziare il processo di stretta monetaria e continuarlo anche nel 2017. A questo punto non resta che capire quale delle due organizzazioni peserà di più sul cambio tra dollaro USA e dollaro canadese.

Cambio USD/CAD: lo scenario tecnico in attesa della Fed

Il cambio dollaro USA-dollaro canadese resta abbastanza stabile oggi in attesa di sapere cosa farà la Fed. Le quotazioni al momento non vanno oltre 1,311 cedendo lo 0,1%.

Le quotazioni oscillano ormai da mesi all’interno di un canale rialzista. Spesso anche i livelli chiave hanno pesato sui prezzi, ma al momento però è il supporto del canale a frenare la discesa. Guardando ai mesi scorsi a questo punto si sarebbe innescato un nuovo rialzo che avrebbe portato i prezzi di nuovo sul limite superiore del canale, ma tale processo non potrà durare per sempre.

Visto lo scenario macro che pesa sul cambio, solo un aumento dei tassi della Fed e l’annuncio di un piano di rialzo dei tassi per il 2017 unito ad una politica economica forte da parte di Trump potrebbe frenare la discesa. In caso contrario invece, con il petrolio che continua ad apprezzarsi, potrebbe arrivare la rottura al ribasso del canale e della media a 200 periodi, con successivo nuovo test della trendline rialzista dopo che i prezzi avranno effettuato un rimbalzo sul supporto in area 1,3.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it