Forex: USD/CAD testa il supporto. Tassi BoC invariati, si attende la Fed

Riccardo Magalotti

8 Dicembre 2016 - 07:59

Il cambio dollaro USA-dollaro canadese testa il supporto e resta in attesa delle banche centrali. Ieri la BoC ha lasciato invariati i tassi di interesse, sale l’attesa per il meeting Fed

Forex: USD/CAD testa il supporto. Tassi BoC invariati, si attende la Fed

La Bank of Canada ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse allo 0,5%, al minimo storico da luglio 2015. La banca centrale ha dichiarato che, come previsto lo scorso ottobre, le condizioni economiche globali si sono rafforzate. Tuttavia, però, resta immutata l’incertezza che sta minando la fiducia delle imprese circa un indebolimento degli investimenti da parte dei principali partner commerciali.

Sul fronte statunitense invece resta alta l’attesa per il meeting Fed di dicembre. Gli analisti danno ormai per scontato un aumento dei tassi di interesse visto lo stato dell’economia USA. Il dollaro risente ancora della spinta degli ottimi dati sull’occupazione USA pubblicati venerdì, i quali rendono ancora più probabile la manovra restrittiva della Fed.

Sul cambio tra dollaro USA e dollaro canadese grava anche l’influenza delle quotazioni del petrolio, essendo la valuta canadese altamente correlata a quest’ultimo. Grande incertezza quindi anche da questo punto di vista essendo in prossimità di una sostanziale decisione di taglio della produzione in arrivo sabato.

Cambio USD/CAD: cosa pesa sulla quotazione

Il cambio dollaro USA-dollaro canadese testa il supporto in area 1,325 nella giornata di ieri con una performance leggermente negativa di -0,18%.

Sono varie le motivazioni che frenano l’andamento del tasso di cambio. In primis la mancata presa di posizione ieri da parte della Bank of Canada. La decisioni arrivata ieri di mantenere stabile il tasso di interesse al 0,5% non è stata di certo di supporto al Loonie. La BoC ha deciso di lasciare invariato il tasso di interesse dopo aver ammesso il rafforzamento delle condizioni economiche globali, a frenarla da un innalzamento è però stato il presunto indebolimento delle imprese canadesi nei confronti dei principali partner commerciali.

Anche se le autorità hanno ammesso una netta crescita dell’economia canadese nel terzo trimestre, hanno preferito rimanere cauti in vista di una crescita prevista più moderata nell’ultimo trimestre dell’anno. A frenare la crescita sono i bassi investimenti delle imprese e le esportazioni di beni non energetici che continuano a deludere. Al di sotto delle aspettative anche l’inflazione, il calo è dovuto al decremento dei costi dei beni alimentari.

Queste sono le cause che hanno portato il direttivo della BoC a ritenere appropriato l’attuale tasso di interesse.

Resta stabile invece il dollaro USA in attesa della decisione della Fed nel meeting di dicembre. L’innalzamento dei tassi, soluzione al momento più ovvia, potrebbe portare ad un netto innalzamento del tasso di cambio. L’economia USA al momento sta performando al di sopra di ogni più rosea aspettativa, ciò sarà di notevole importanza in fase decisionale. Ma il mercato negli ultimi tempi ci ha insegnato che nulla è certo.

Così come non sembra essere più certo l’accordo per il taglio della produzione tra i Paesi Opec e non Opec. Un mancato accordo nella meeting di Vienna di sabato potrebbe portare la valuta canadese a scendere insieme ai prezzi del petrolio, ciò comporterà un nuovo aumento nel tasso di cambio con il dollaro USA.

Cambio USD/CAD: l’incertezza guida le quotazioni

Il cambio dollaro USA-dollaro canadese, dopo aver testato i massimi di 9 mesi ritraccia andando di nuovo al test del supporto in area 1,325.

La bassa volatilità degli ultimi quattro giorni sembra presupporre un’attesa da parte degli investitori nei confronti delle manovre di politica monetaria delle banche centrali e dell’accordo sul taglio della produzione di petrolio. La prima è stata la BoC a riunirsi ieri con i tassi che sono rimasti invariati ai livelli di luglio 2015. Il cambio però sembra non aver scontato particolarmente questo evento piuttosto atteso dagli operatori. Riscontrata solo una leggera flessione che ha portato il cambio ad un nuovo test del supporto.

Da circa un anno le quotazioni si trovano all’interno di un trading range da cui hanno provato ad uscire nelle scorse settimane ma senza successo. Il prossimo evento sarà il meeting dei Paesi Opec e non Opec di sabato, tale evento potrebbe già dare una direzionalità al tasso di cambio. Tale direzionalità verrà poi confermata con il meeting Fed di metà dicembre.

Al momento le quotazioni, in ottica di rialzo, dovranno cercare di mantenere tale area di supporto posizionata in prossimità del precedente massimo di swing.

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